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web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

lunedì 2 aprile 2018

Droga.


                          Droga


Ingerisco 0.05 gr.

Soluzione all’1%.

Dopo poco rido e sono leggero.

Le mie labbra sono spesse.

Bevo acqua fresca

Che è calda all’ingresso e gelida in gola.



Conati di vomito ed eccola: l’euforia.

Il polso rallenta ma subito dopo accelera.



Arriva un eritema,

inizio a urinare,

ho gli occhi secchi.



Tutto ha lo stesso odore.

Poi

c’è l’aumento dell’auto controllo,

la scomparsa della fame,

del sonno,

della fatica.



Quaranta ore senza cibo.

Sveglio per intere notti.

Il corpo partecipa attivamente e intensamente.



Niente paura,

niente rabbia,

niente piacere sessuale.



Processi mentali e processi somatici allo stato brado.

Esaltazione del sentimento religioso.

Immagini fosforescenti di guarigioni miracolose.

Reliquie di me stesso offerte a pellegrini chimici.



Invoco la grazia divina

Poiché penso che il fine sia finalmente raggiunto.

Influssi psichici imprevedibili.

Specchi ipnotici davanti a me.

Psico volontà di oggetti lucenti.

Orologi accostati agli orecchi.

Comunicazioni argentee con flussi striati arancioni.

Non provo più alcun dolore.

Sono come un sonnambulo idiosincratico.

Mi sento come un generatore di energia semi pura

soggetto a filtri di catarsi psicogenetica.

Ora sono un automa deciso a convincermi del contrario.

Meravigliato ed irritato per i sintomi isterici di questo meccanismo perfetto.

Sto vivendo un principio di paralisi cerebrale.

Mano bloccata.

Braccio rigido.

Non ho più l’accesso all’idea del braccio.

Cado a terra e mi rotolo sul tappeto.

Sprofondo nel pavimento e mi materializzo nella stanza da letto.

Il mio campo visivo è ristretto.

Cerco di respirare piano.

Tremo.

Si libera l’angoscia.

Il mio Io è in lacrime.



“Sono un tossico”, penso.



Con la mano libera cerco una bottiglia di vino.



Bisogna festeggiare.



                                                                                                                                
























1 commento:

  1. Fantastico!! Inedito,strabiliante!! Leggere quel resoconto in diretta di un esplosivo shock da iperdose di coca è un volo a occhi spalancati nel vuoto agghiacciante delle emozioni fuori-controllo,delle reazioni chimico-biologiche inarrestabili e angosciose,è una picchiata da megasturbo nel baratro del confine labile fra cadute dell'anima,orrore dell'ignoto,ebbrezza da pre-inferno,e risalita euforica,nel respiro caldo di una ulteriore-immeritata chance- concessa da Dio,e quindi,per Dio,bisogna festeggiare,anche se,per qualche secondo,Madama Morte ha danzato sul tuo possente torace,per l'occasione calzando stivali dal tacco di titanio,lasciando un ricordino indelebile sulle tue carni:è d'uopo meditare,chissà,magari alla prossima non ci sarà ritorno :) Racconto-cronaca davvero grandioso. Ho provato orgasmo nell'animo. Ale

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