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web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

giovedì 22 novembre 2012

Paranoia.


Mi è stato detto
che in tutto ciò che scrivo
ci sarebbe qualcosa di nascosto,
di altamente degradante.

Che significa?

In effetti
io stesso
non credo a ciò che scrivo,
indovino solo
le conseguenze
dei brividi e delle paure.

A volte
mi riposo da me stesso
al solo scopo di dimenticare
anche per un solo momento
che le mia esistenza è falsa,

inventata,
oggettivamente artificiale.

Credevo di essere solo
ma non al punto
di vedere solitudine ovunque.

Ero un amico a tre dimensioni,
godevo delle forme elementari,
superfici piane
che stavano accanto a me,

che coccolavano la mia morale.

Ammesso che tutto ciò sia vero,

che ne sapete voi?
Conoscete i miei bisogni?

Non ho necessità di parlare o ridere con voi.
Per questo ci sono gli spettri che avete intorno.
Fantasmi come amici.
Morti sugli autobus che si spostano.
Che tornano nei loro quartieri – cimitero,
che aprono le loro tombe chiuse a chiave.

Sono lenti,
lentissimi,
consultano calendari
e chiedono: che giorno è oggi?

senza sapere
che non ci sono giorni
ma velocissimi ingranaggi
che macinano il tempo.

Siamo tutti nel nostro cantuccio,
legati a colonne bibliche,
vincoli duri da abbattere.

Siamo una specie eletta,
abbiamo doveri da rispettare
e mentre siamo giovani

timorati e sensibili
a tutto ciò
che è da sempre
ritenuto degno di considerazione

diventiamo vecchi,
curvi,
sempre più rivolti
a una terra che ci attende.

Maledette anime terremotate

strappate via

impulsi come ordini

padroni come servi

prepotenti desideri di fuga

aridità dei sensi.

Che bella
le seduzione della morte.
Paura e diffidenza

disprezzo e amore

gesti sacrileghi

che ristagnano nelle navate delle chiese

alla pari di ebbre ed esultanti interiorità spirituali.

Enigmi.

Domande e problemi.

Chi siamo?

Dove stiamo andando?

Da nessuna parte!

O forse
da nessuna parte in particolare.

I nostri pensieri
vili pozzanghere mentali

ci ingannano
ci portano lontano
ci isolano
ci costringono all'angoscia
ci trasformano.

Siamo pallide luci
fredde parole che volano via.
Tante cose e nessuna.


In realtà
quando guardo dentro il cielo
vedo i pianti di milioni di persone
che stridono nella mia mente
come fabbriche nella notte.

Ma io sono leggero e sottile

io viaggio tra quei pianti

sfiorandoli appena

e negli ultimi istanti di eternità

a me concessi


sorrido.

                                                                     Alva.