Mi è stato detto
che in tutto ciò che scrivo
ci sarebbe qualcosa di
nascosto,
di altamente degradante.
Che significa?
In effetti
io stesso
non credo a ciò che scrivo,
indovino solo
le conseguenze
dei brividi e delle paure.
A volte
mi riposo da me stesso
al solo scopo di dimenticare
anche per un solo momento
che le mia esistenza è falsa,
inventata,
oggettivamente artificiale.
Credevo di essere solo
ma non al punto
di vedere solitudine ovunque.
Ero un amico a tre
dimensioni,
godevo delle forme
elementari,
superfici piane
che stavano accanto a me,
che coccolavano la mia
morale.
Ammesso che tutto ciò sia
vero,
che ne sapete voi?
Conoscete i miei bisogni?
Non ho necessità di parlare o
ridere con voi.
Per questo ci sono gli
spettri che avete intorno.
Fantasmi come amici.
Morti sugli autobus che si
spostano.
Che tornano nei loro
quartieri – cimitero,
che aprono le loro tombe
chiuse a chiave.
Sono lenti,
lentissimi,
consultano calendari
e chiedono: che giorno è
oggi?
senza sapere
che non ci sono giorni
ma velocissimi ingranaggi
che macinano il tempo.
Siamo tutti nel nostro
cantuccio,
legati a colonne bibliche,
vincoli duri da abbattere.
Siamo una specie eletta,
abbiamo doveri da rispettare
e mentre siamo giovani
timorati e sensibili
a tutto ciò
che è da sempre
ritenuto degno di
considerazione
diventiamo vecchi,
curvi,
sempre più rivolti
a una terra che ci attende.
Maledette anime terremotate
strappate via
impulsi come ordini
padroni come servi
prepotenti desideri di fuga
aridità dei sensi.
Che bella
le seduzione della morte.
Paura e diffidenza
disprezzo e amore
gesti sacrileghi
che ristagnano nelle navate
delle chiese
alla pari di ebbre ed
esultanti interiorità spirituali.
Enigmi.
Domande e problemi.
Chi siamo?
Dove stiamo andando?
Da nessuna parte!
O forse
da nessuna parte in
particolare.
I nostri pensieri
vili pozzanghere mentali
ci ingannano
ci portano lontano
ci isolano
ci costringono all'angoscia
ci trasformano.
Siamo pallide luci
fredde parole che volano via.
Tante cose e nessuna.
In realtà
quando guardo dentro il cielo
vedo i pianti di milioni di
persone
che stridono nella mia mente
come fabbriche nella notte.
Ma io sono leggero e sottile
io viaggio tra quei pianti
sfiorandoli appena
e negli ultimi istanti di
eternità
a me concessi
sorrido.
Alva.