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web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

mercoledì 21 marzo 2012

Un bacio?

Quella notte l'aveva passata a tradurre dal tedesco all'italiano.Ale si era infilato
nel letto verso le 5 e mezza,otto ore di sonno ed ora stava silenzioso nel letto,
nella buia penombra della camera,a meditare sul film della sua vita.La casa era avvolta
nel suo consueto silenzio,favorito dallo spessore di quei muri antichi,che,dal lato nord,
prospicente la strada comunale ed i campi,escludeva il rumore di cani,galli e uccellini,
proveniente dal lato sud,soleggiato e ricco di vegetazione. Non se ne faceva una ragione:
non aveva raggiunto una sintesi,in tutte le sue esperienze esistenziali,e questo lo 
aveva precipitato in un cupo fatalismo dalle arcaiche sfumature di morte.
Si alzò,si infilò i consueti vestiti da casa e si diresse all'armadio a muro che si trovava
un paio di camere più avanti;aprì l'anta e tirò fuori la corda:era una fune da traino,
con ai capi due ganci da alpinista. Percorse il lungo corridoio,giungendo alla porta
dai vetri opachi:essa separava la casa dallo scalone vecchio. Lo scalone vecchio conduceva
al solaio,e aveva una caratteristica estetica molto bella:era dotato di una ringhiera in ferro
battuto,che,su due livelli,era posizionata come a delimitare un balcone.Scelse quella che dava
sul vuoto,rispetto al muro con la finestrona del lato nord.Legò un capo alla base della 
ringhiera e si passò,tre volte la corda intorno al collo. Era deciso a chiudere con la vita e 
con tutte quelle sintesi mancate che ne erano state la caratteristica precipua. Scavalcò
la ringhiera.Proprio nel preciso istante in cui stava per lasciarsi cadere nel vuoto-
aveva calcolato che lo strappo susseguente lo avrebbe accoppato in un decimo di
secondo,troncandogli la vertebra cervicale-sentì come un impalpabile,leggerissimo
tocco sulla fronte:era umido,quasi si fosse trattato di un bacio invisibile.Ma chi poteva
volerlo salutare con un bacio,e per di più dal mondo dell'Invisibile?! Il quesito era
imbarazzante...no,non poteva morire con un ulteriore motivo di disappunto,relativo
a questa ennesima domanda senza risposta:riscavalcò la ringhiera e si tolse la corda dal
collo,lasciandola sul pavimento. Scese tutto lo scalone,passò per la cameretta del 
sottoscala,dove riposava un vecchio stufone in ghisa,antica caldaia dei tempi dei
nonni,e attraversò la casa,portandosi in giardino.Il verde aprìco del prato era 
invitante:ammirò i fiorellini azzurri,le prime viole bellissime-era il 21 marzo- e si
intrattenne ad ammirare le sue preferite,lui le chiamava le margheritone:erano 
quei fiorellini gialli a stella,dotati di otto petali...I fiori e quello sconosciuto spirito,
che lo aveva baciato sulla fronte, lo indussero a concludere che-per il momento-
la sentenza era sospesa. Tornò allo scalone,ritirò la fune e la ripose nell'armadio
a muro. Tra sè e sè pensò che per fortuna Alva non era lì,senz'altro lo avrebbe
cazziato,sia pure dolcemente.Quest'oggi la Vita aveva vinto un'altra battaglia.

                                                                              Di Ale