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web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

venerdì 22 novembre 2013

Il natale dei normali esseri umani.

                                          


Alva vede arrivare Ale e fa per dire qualcosa ma Ale parte per la tangente urlando: “BUON NATALE!”e  con la sua solita risata del tipo  ahwhahwhawhahahw   capisco che si è di nuovo scolato un mezzo litro di sambuca con birra , intruglio saraceno di provenienza lidleiana che si incastonerà in maniera criminale tra la sua cistifellea e il fegato, lato sud, innescando un maledetto e sudicio cancro che lo scaraventerà due metri sotto terra alla velocità della luce. Non dobbiamo lamentarci: sta succedendo quello per cui abbiamo peccato poichè pare che lo stato  italiano non digerisca affatto che due persone trafughino cadaveri solo per farsi delle macabre foto di gruppo ma lo stato non può sapere che quelle foto a noi piacciono. E poi sono frutto di fatica incredibile perché scavare a mano nei cimiteri due fosse per notte ed estrarre bare vecchie di 20/30 anni non è cosa da tutti e poi aprirle ci vuole fegato e anche stomaco e noi li abbiamo e così lo guardo come si guarda un incidente stradale che sta accadendo dietro la tua macchina: dallo specchietto retrovisore che per l’occasione è rappresentato da un pezzo di specchio a forma della regione liguria con un pezzetto di emilia romagna appeso  alla parete con un chiodo arrugginito deformato a mò di elle e dentro di me inizia a salire la pressione perché so che quel drugo ubriaco è foriero di una qualche nuova tortura medioevale che ci farà precipitare per l’ennesima volta nella sensazione fantastica ed appagante che solo il dolore altrui può dare ma avevo promesso a me stesso di non partecipare più a certe liturgie infernali perché  so che i cattivi sono i primi ad andare all’inferno mentre i  buoni arrivano con un certo ritardo solo dopo aver metabolizzato che  in fondo in fondo nel paradiso c’è un clima meraviglioso mentre qui si può godere di un ottima compagnia e d’un tratto comprendo che ho detto “mentre qui” come a voler paragonare il presente con l’inferno. Immediatamente comprendo che l’intelligenza è per gli stupidi perché solo alcuni esseri superiori improvvisano ed è così che mi ritrovo ad improvvisare aprendo la porta di ingresso e dicendo alla sbirraglia esterna che ha preso d’assedio la casa che vogliamo arrenderci anche se Ale, con una smorfia  tarda un pelo a capire la manovra ma quasi immediatamente sorride e come un grande attore inizia a parlare come una checca impaurita urlando che vuole uscire e che si sarebbe arreso così il gruppetto di piedipiatti all’esterno decidono di entrare sparando cazzate tipo STIAMO ENTRANDO o USCITE CON LE MANI ALZATE o SE FATE I BRAVI NESSUNO SI FARA’ DEL MALE ma io ed Ale, come due piccoli Fonzie siamo tranquilli, calmi e decisi , purtroppo per loro, a far del male e li vediamo entrare tra mille cautele ma la lucente falce della morte , ancora una volta, ha decretato le regole del gioco e così grazie ad una botola costruita in tempo di guerra dove i suoi nonni si riparavano dalle bombe, la piccola task force sbirresca precipita in un pozzo sotto il pavimento profondo nove metri con un tonfo sordo seguito da un silenzio anche se dopo un certo tot di minuti  qualche fortunato con solo una decina di osse fratturate inizia a lamentarsi e Ale indispettito mi dice che fare e io faccio spallucce ma poi vedo la tanica di benzina delle emergenze e con uno sguardo chiedo consenso anche se so che Ale la pensa come me ma d’altronde sono in casa sua e così vuoto i 5 litri di benza nel buco e lancio un cerino e il colpo dell’accensione crea uno spostamento d’aria così potente da far staccare il lampadario secolare dal soffitto che con un gran tonfo raggiunge il pavimento.  Ale è attonito: lui , il custode di quel luogo non ha saputo proteggerlo. Siamo tutti sudati. All’esterno un elicottero sorvola la casa e sappiamo che da li a non molto saremo tutti e due all’obitorio con una targhetta appesa all’ alluce di un piede.  Nonostante tutto ci sediamo ad un tavolo di noce del 1600. Su una rastrelliera di metallo ci sono due bottiglie di Champagne datate 1839. Ale attendeva un momento speciale per stapparle ed è capitato proprio oggi: il natale dei normali esseri umani .Ne afferra una la apre e me la porge poi apre l’altra e la avvicina con delicatezza alla mia fino a sentire TLING!  come in un brindisi e  poi iniziamo a bere alla canna ed è più quello che esce dalla bocca di quello che ci entra nello stomaco ma non importa: siamo di nuovo io e lui. I custodi di un nuovo inferno: il nostro.

                                                                                                                                                Alva