Ale aveva la fissa di nuotare fino
al largo, troppo al largo nel suo amato Mar Ligure savonese.
Quella volta, però, qualcosa di
tremendo lo attendeva al varco. Erano i primi di settembre,il
mare era ancora tiepido e invitava al
consueto cimento natatorio. Lui non ci pensa neppure
un po'. Si tuffa, indossa le sue
amate pinne sgangherate, ultratrentennali; in qualche minuto è
al largo ,felice di solcare come un
siluro quell'acqua tanto adorata. Si ferma alla seconda boa,
quella molto distante dalla riva.
Vede qualcosa, a venti-venticinque metri sulla sinistra mentre
ballonzola pigramente tendendosi
alla boa stessa, cullato dalle onde. Non ci sono dubbi,
è una pinna verticale anzi, a ben
guardare, sono due e poi tre. Il poveraccio è raggelato:
sono tre verdesche,squali dei nostri
mari non eccessivamente grossi di taglia ma sufficienti,
uno solo di loro, a infliggere
ferite anche mortali; per non parlare poi di quando sono in
gruppo. Le tre sagome ormai sono
nitide. Si avvicinano decise, puntano alla sagoma
semi-sommersa di Ale, forse
interpretandolo come un mammifero insolito ma sicuramente
interessante dal punto di vista del
nutrimento che le proteine del suo corpo nudo rappresentano.
Fu in quei secondi che come una
folgorante ispirazione, la memoria gli ripropose una vecchia
Preghiera che insieme a sua zia e a
suo padre, in un secondo tempo, soleva recitare tutte le
sere da bambino e da ragazzo prima
di addormentarsi: eccolo in preda alla disperazione più
nera, le silhouette agili e verdeggianti
dei tre squali sono a 5-6 metri da lui mentre un fiotto
di calda urina scivola in
mare,oltrepassando il suo costume-boxer,egli ora sta recitando
il Padre Nostro. Lo fa a occhi
chiusi rimettendo tutta,ma proprio tutta,la sua anima a
Dio. Dio,questo strano
Personaggio,questo Padre per troppo tempo considerato lavativo ed
assente da un figlio tendenzialmente
degenere e prodigo quale Ale ha provato di essere,per
decenni.E QUALCOSA ACCADE: ...e
liberaci dal male...la pronuncia piangendo come un
bambino,la frase,rassegnato a
ricevere la giusta punizione per le malefatte della sua vita,eppure
conservando un pizzico di speranza
nella Misericordia del Padre,come la definivano
i religiosi della sua
infanzia.Riapre gli occhi,le pinne sono scomparse,così come le sagome
sinistre dei tre pescecani.
Lentamente,di dorso,piano piano,spinnando all'andatura di un
vecchio ottantenne,Ale riapproda
alla riva,e il suo mondo,la sua vita,la sua testa,il suo
cuore, non sono più gli stessi,nè
mai torneranno ad esserlo,fortunatamente,o sarebbe
il caso di dire,per Grazia ricevuta.