VOTAMI!

web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

venerdì 16 novembre 2012

Il pescatore.


Ho ballato un’infinita danza
attendendo i paradisi dell’alba
e  tutto ciò
che era nel bagliore della notte
l’ho lasciato nel bagliore della notte.

Ho vissuto e amato
odiato e amato
baciato e amato
e nutrito il battito del mio respiro.
Sentivo la vita come infinita
e il mondo come infinito
senza la fine dei suoi giorni.

Era infinito anche il profumo dell’amore
mentre gemevo per un orgasmo perduto.
Mi sentivo eterno
come l’anonimo volto della morte
e il rumore
con le sue eterne allucinazioni
confondeva la mia anima.

Un giorno lasciai la mia memoria
sui tetti di Gerusalemme
mentre calava il tramonto
e osservai un nostalgico elefante
immergere la proboscide nel fiume.

La nausea riempiva il mio corpo
e solo il canto
di un upupa lontana
mi salvò dalla pazzia
ma ora
che ho 49 anni
cerco l’amante
che non mi soddisferà
in una guerra
dove il tempo scivola a terra
trasformando l’atto del sesso
e l’atto della poesia
nel momento dello scrivere
e del venire
e anche se leggo Proust ed Apollinaire
o Sartre e Beauvoir
a volte ho difficoltà a scrivere

e le parole non emergono sulla carta

così accendo una piccola lampada
che disegna un cerchio sul foglio

e attendo:

è la luce che conta.

E’ la luce che attira i pesci di notte.

                                                                                    Alva.