Ale aveva trovato un monolocale in zona
ponente,proprio all'estremo lembo di Genova,presso Cornigliano, perchè
l'affitto era più accessibile e poi lui amava le periferie.
Quel mercoledì pomeriggio prese i mezzi pubblici e si accinse al solito menosissimo
viaggetto in autobus.Ci sarebbero voluti un 40 minuti per arrivare in zona centro storico dato che
aveva in mente una improvvisata con Alva a Quezzi, quartiere in cui lui viveva.Verso le 16.30 era a zonzo per i carruggi,provò un particolare senso di libertà nel vivere i rumori e il viavai della zona,senza pensare a niente nè progettare niente. Caso volle che gli parve di intravedere,in lontananza,la sagoma robusta, di schiena,di Alva ma il tramestìo improvviso di un gruppetto di acnosi adolescenti gli fece perdere di vista quello che,con una certezza quasi matematica,era Alva.Proseguendo si avvide di una
porta semichiusa,all'interno di un androne,e udì una serie di lamenti discretamente marcati
provenire da là dentro:si avvicinò e rimase un po' perplesso:uno strano figuro stava strisciando
pateticamente verso la luce dell'ingresso,lamentandosi con un assiduo" ohi ohi ohi,ohi ohi ohi.."
che andava facendosi sempre più flebile. Dietro di lui,o meglio,tutto intorno a lui,giacevano
carabattole e ciarparmi di ogni specie,da lattine dell'olio per motori,a bottiglie di plastica,a
stendi biancheria senza più cordine, finanche a secchielli di plastica bucati nel centro e con
infilate alcune lancette di orologio;una specie di cartello in miniatura,formato poster,recava
una strana,e per Ale,del tutto insignificante scritta:" Suspension Machine". Il tipo aveva la faccia coperta di sangue e bava,gli occhi neri e si intravedevano un paio di spazi vuoti
dove avrebbero dovuto trovarsi due incisivi superiori; Ale di colpo ebbe come un flash,
voltò i tacchi e si allontanò,non prima di aver chiamato un ambulanza,dando l'indirizzo del
buco nel quale strisciava quel povero umano topoide.Quindi riprese a camminare verso
via Cellini; da lì si sarebbe raccapezzato a naso per raggiungere la fetida tavernetta
nella quale sapeva solersi rintanare il suo amicone. Lo scorse seduto ad un tavolino
sgangherato,nella solita posizione che dà di fronte all'entrata,un po' discosto rispetto al
centro del localino:in pratica adiacente al cesso,la cui porta era malmessa e sempre aperta:
Ale sapeva che Alva si piazzava lì dato che i fetori provenienti dal bagno erano un antidoto
ai rompicoglioni eventuali; Alva era fatto così:quando beveva la sua birretta non voleva
più saperne del Mondo,ivi accluse le innumerevoli rotture di cazzo che lo caratterizzavano.
Quel mercoledì pomeriggio prese i mezzi pubblici e si accinse al solito menosissimo
viaggetto in autobus.Ci sarebbero voluti un 40 minuti per arrivare in zona centro storico dato che
aveva in mente una improvvisata con Alva a Quezzi, quartiere in cui lui viveva.Verso le 16.30 era a zonzo per i carruggi,provò un particolare senso di libertà nel vivere i rumori e il viavai della zona,senza pensare a niente nè progettare niente. Caso volle che gli parve di intravedere,in lontananza,la sagoma robusta, di schiena,di Alva ma il tramestìo improvviso di un gruppetto di acnosi adolescenti gli fece perdere di vista quello che,con una certezza quasi matematica,era Alva.Proseguendo si avvide di una
porta semichiusa,all'interno di un androne,e udì una serie di lamenti discretamente marcati
provenire da là dentro:si avvicinò e rimase un po' perplesso:uno strano figuro stava strisciando
pateticamente verso la luce dell'ingresso,lamentandosi con un assiduo" ohi ohi ohi,ohi ohi ohi.."
che andava facendosi sempre più flebile. Dietro di lui,o meglio,tutto intorno a lui,giacevano
carabattole e ciarparmi di ogni specie,da lattine dell'olio per motori,a bottiglie di plastica,a
stendi biancheria senza più cordine, finanche a secchielli di plastica bucati nel centro e con
infilate alcune lancette di orologio;una specie di cartello in miniatura,formato poster,recava
una strana,e per Ale,del tutto insignificante scritta:" Suspension Machine". Il tipo aveva la faccia coperta di sangue e bava,gli occhi neri e si intravedevano un paio di spazi vuoti
dove avrebbero dovuto trovarsi due incisivi superiori; Ale di colpo ebbe come un flash,
voltò i tacchi e si allontanò,non prima di aver chiamato un ambulanza,dando l'indirizzo del
buco nel quale strisciava quel povero umano topoide.Quindi riprese a camminare verso
via Cellini; da lì si sarebbe raccapezzato a naso per raggiungere la fetida tavernetta
nella quale sapeva solersi rintanare il suo amicone. Lo scorse seduto ad un tavolino
sgangherato,nella solita posizione che dà di fronte all'entrata,un po' discosto rispetto al
centro del localino:in pratica adiacente al cesso,la cui porta era malmessa e sempre aperta:
Ale sapeva che Alva si piazzava lì dato che i fetori provenienti dal bagno erano un antidoto
ai rompicoglioni eventuali; Alva era fatto così:quando beveva la sua birretta non voleva
più saperne del Mondo,ivi accluse le innumerevoli rotture di cazzo che lo caratterizzavano.
“Ciao ragazzo!” - esclamò Ale,raggiungendo
l'altro.
”Weilà brigante!” - fu la risposta allegra di
Alva.
“Volevo vederti,era tempo che non ci
raccontiamo cose,e poi non mi hai più detto
se hai trovato quel posto al magazzino del minimarket:novità?”.
se hai trovato quel posto al magazzino del minimarket:novità?”.
Ale
notò le nocche spellate dell'amico e qualche residua macchia di
sangue,malamente ripulita:in due secondi ebbe chiara la scena che doveva
essersi svolta nel ripostiglio dello sfigato rattiforme.
“No,per quel posto nisba,porca vacca,ma sono
in corsa per un lavoro di 4 mesi presso
una casa-famiglia,sai,dovrò probabilmente badare ad un vecchio di 94 anni,forse
gli dovrò cambiare il pannolone e fargli da mangiare .Dopo se lo riprenderanno i
nipoti immigrati in Argentina.Meglio che niente”
una casa-famiglia,sai,dovrò probabilmente badare ad un vecchio di 94 anni,forse
gli dovrò cambiare il pannolone e fargli da mangiare .Dopo se lo riprenderanno i
nipoti immigrati in Argentina.Meglio che niente”
“Si,prendi la palla al balzo,campione,
perchè oggi come oggi vale il detto: ‘meglio un ovetto oggi che un pollastro
domani’ ; io stesso ho avuto un calo mostruoso nel lavoro e forse dovrò
attrezzarmi per cambiare vita,porca miseria ladra e puttana!”
”Ale,mi fa piacere rivederti,per caso hai più
notizie di quell'investimentino che avevamo fatto a Praga,in quella mini-birreria?”
“Alva,se la vuoi sapere tutta mi hanno
scritto via mail che ci manderanno un piccolo risarcimento,
diciamo del 3,76 per cento oltre la nostra cifra investita,la somma totale è già stata bonificata sul mio conto; la birreria è fallita o meglio: ha chiuso per via di un giro di prostitute e travestiti che più che altro spacciavano .Il proprietario era proprio un gran coglione,e a quanto pare non è riuscito a pagare per intero il locale. E’ andata di lusso che abbia almeno restituito i soldi ai 4 soci che,compresi noi,lo avevano sostenuto. Ora è al reparto psicolabili dell'Ospedale Maggiore di Praga.”
diciamo del 3,76 per cento oltre la nostra cifra investita,la somma totale è già stata bonificata sul mio conto; la birreria è fallita o meglio: ha chiuso per via di un giro di prostitute e travestiti che più che altro spacciavano .Il proprietario era proprio un gran coglione,e a quanto pare non è riuscito a pagare per intero il locale. E’ andata di lusso che abbia almeno restituito i soldi ai 4 soci che,compresi noi,lo avevano sostenuto. Ora è al reparto psicolabili dell'Ospedale Maggiore di Praga.”
“Cazzo,Ale,notizie buone mai,eh? Ma come si
chiamava già...fammi pensare..”
“
“
Alva,lascia fare,hai la memoria corta come un
pisello di passero,quello è Enrijev Peschja,ho saputo che aveva già
avuto grane con uno strano giro di import- export di wurstel
viennesi bacati. Sembra che soffra di enuresi notturna e abbia il complesso
del parrucchino.Appena mi arrivano tutti i soldi ti faccio l'assegno e te lo
porto”.
“Ok,demonio,oggi proprio non ho voglia di
muovere un dito”.
“Le mani però le hai mosse eccome,
eh,cazzaro che non sei altro!”
“In che senso,Ale,erudiscimi,prego!”
I due iniziano a ridacchiare
“Nel senso che prima di brevettare un
macchinario,mi devi consultare,insulso malandrino!Avevi per le mani un
marchingegno da brevetto milionario e te lo sei lasciato scappare!
” Ale,ma dai i numeri?Io..un brevetto
milionario?”
“Ovvio,mister muscolo,non capita tutti i giorni di assistere all'evento del secolo, ovverosia al collaudo sperimentale della fantasmagorica, ipertecnologica e indistruttibile SUSPENSION MACHINE!”
“Ovvio,mister muscolo,non capita tutti i giorni di assistere all'evento del secolo, ovverosia al collaudo sperimentale della fantasmagorica, ipertecnologica e indistruttibile SUSPENSION MACHINE!”
I due ora scoppiano in una fragorosa risata,e
per qualche secondo dimenticano le grane,la sfiga e perfino il tanfo
stomachevole che,a mo' di nebbia sospesa,attanaglia la postazione
di Alva.
Ale da A&A
Ale da A&A