Nacque a Troyes,nel nord della Francia,
e come tutti i francesi
era orgoglioso della sua terra.
All’età di 23 anni
salì per la prima volta su un camion,
trasportava legname
da Troyes a Reims
era il 1964.
Io avevo un anno.
Dopo 10 anni di massacrante lavoro
si era fatto una famiglia,
aveva sposato una deliziosa parigina
di nome Nicol ed erano felici.
Io avevo 11 anni.
I miei genitori erano già divorziati da 5.
Dopo 12 anni Julien e Nicol
si trasferirono a Dijon
con il loro figlio di 8.
Julien non portava più legname,
ma aveva chiesto di fare tratte più lunghe
per guadagnare di più.
Andava avanti e indietro da Marsiglia a Dijon
e caricava qualunque cosa capitasse.
Io avevo 23 anni, appena terminato gli studi e una gran voglia
di viaggiare.
Salii sul camion nel maggio del 1986.
Iniziai a fare la linea Genova - Marsiglia.
I primi tempi furono terribili, ma tenni duro.
Trascorsero ancora 10 anni.
Julien si ammalò di Alzheimer
e dovette smettere di viaggiare.
Aveva guadagnato abbastanza
e alla sua famiglia non mancava nulla.
Io, invece, cominciai la vita dura.
Milano-Liverpool –Milano due volte la settimana.
Mi tiravo le orecchie per non addormentarmi,
e mordevo le labbra
fino a farle sanguinare.
Due anni dopo (era il 1998)
la malattia di Julien degenerò a tal punto
che la moglie Nicol, d’accordo con il figlio,
decise di metterlo in una casa di cura.
Era una simpatica villetta
appena fuori Dijon;
dalle finestre, in lontananza, si poteva scorgere
l’autostrada
e, durante le ore notturne, quando i rumori tutt’intorno si
affievolivano,
giungeva il sibilo delle auto e il rombo dei camion.
A Julien pareva piacere quel posto;
soprattutto di notte
quando trascorreva lunghe ore
con lo sguardo verso l’autostrada.
Il 5 Luglio del 2000
l’infermiera entrò nella camera di Julien alle 20.30
e la trovò vuota.
Iniziarono le ricerche: invano.
Alle 22.30, dopo due ore di cammino,
Julien scavalcò il guard-rail
di quel tratto di autostrada
che da due anni vedeva in lontananza.
Aveva indosso una camicia da notte bianca
ed era scalzo.
Si piazzò proprio in mezzo
alla corsia di marcia
con le braccia alzate
come a voler fermare
chiunque gli si fosse parato davanti.
Ventidue minuti dopo
arrivò un autotreno.
L’autista lo vide all’ultimo momento.
Cercò di frenare,
ma lo prese in pieno.
Julien fece una morte orribile.
E se la procurò da ciò che aveva guidato
per così tanti anni: un camion.
Io guidavo quel camion.
Alva.