Ve li presento. Io li ho visti e sentiti. Ho anche parlato con loro mentre svolgevo le mie mansioni di Operatore Sanitario. Incredulo e basito ho cercato nei più reconditi luoghi della mia mente una motivazione oggettivamente sensata ai loro comportamenti. Ho tentato di aiutarli nei più svariati modi e con tutta la pazienza e tolleranza di cui ero capace. Infine ho ceduto e sono giunto a questa conclusione: essi sono dei perfetti sfasati mentali; una sorta
di disadattati psicolabili sbandati nell'anima nonché trionfi
dell'emarginazione antropologica moderna indifferentemente dall'età, dalla razza e dal credo.
Sono quelli che gli americani chiamano
"men on the street", uomini della strada, ovvero dei mister nessuno.
Essi, caparbiamente, perseguono un’involuzione
spirituale e morale che, attraverso una serie infinita di decisioni “sbagliate”,
loro malgrado, li risucchia inesorabilmente, giorno dopo giorno, in un vortice
nero fatto di una quieta disperazione e di un lancinante e sordo dolore
interiore.
Essi sgambettano, scalciano e si contorcono
vanamente nel fango infetto della loro penosa esistenza, alla ricerca strenua
di un'alba di salvezza che, comunque, non verrà.
Qualcuno proviene dalla classe popolare, altri
da quella medio borghese ma la cosa che a volte li accomuna è il fatto che,
essendo, ahimè, alienati dalla società e avulsi da qualsivoglia trasporto
intellettuale trovano nella loro amicizia un porto di apparente ristoro, di
illusoria quiete per i loro animi stanchi.
E da qui parte il dipanarsi insensato e
angosciante, delle loro disavventure tragicomiche, intrise di sofferenza, ansia
esistenziale, apnea morale e sconcertanti pulsioni auto alienanti.
Le loro vicende toccano tutte le gamme del degrado, sfociando spesso nel grottesco, nel ridicolo e nel patetico delirio.
Tristemente passibili di assoluzione ( in
considerazione della “sfiga” mastodontica che li perseguita fin dalla nascita e
dell’incapacità dell’odierna società di recuperare e includere gli emarginati,
i deboli e i reietti) essi, a volte, sarebbero individualmente meritevoli di un
severissimo nonché medievale castigo, in virtù delle nefandezze alle quali, non
di rado indulgono; entrambi risultano ormai incapaci di elaborare soluzioni
eticamente e spiritualmente accettabili o comunque idonee a riqualificarli, riabilitarli o metaforicamente, a farli risorgere. L’ascolto
delle loro teorie complottistiche li fa sprofondare, di volta in volta, ad un
livello sempre più basso rispetto alla loro condizione di partenza. Tutto ciò
potrà a tratti risultare scioccante e disarmante. Occorrerebbe, forse, vagliare
le loro peripezie e accettarle per quello che sono ossia campioni scaduti di
laboratorio, iperboli di vita, grotteschi esempi portati al paradosso di quanto
in basso si possa cadere in qualità di individui appartenenti al genere umano.