VOTAMI!

web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

mercoledì 1 dicembre 2010

Sogno

Ed eccomi qua. Ritorno tra voi in maniera dagherrotipica, seguendo una logica filologica innata in me: la scrittura evolutiva. Miei piccoli lettori, vi accarezzo come cuccioli di cane nella speranza che anche oggi non mi vomitiate sul tappeto. Parlavo di sogni: si, ho sognato! Ho sognato che il mio cane (un Corso) impediva l'accesso agli angeli vendicatori nel grande giorno di Harmagheddon. Essi erano spaventati e attendevano che io uscissi per tranciare la mia vita inutile e invece TA-DAAAAA! Essi mi attendevano fuori e io pensavo: "perchè non distruggono la casa con un soffio e mi tolgono dal mondo?" E poi guardavo il mio cane, che per convenzione chiameremo Dott. Jack Torrance, e stipulavo un patto nel mio io: ok, pensavo, se non entrano vuol dire che il mio cane, il dott. Torrance, è una sorta di Kriptonite per loro. Ma poi, scuotendo la testa, mi arrendevo all'ineluttabilità della situazione: prima o poi sarei dovuto uscire per impostare almeno una lavatrice: erano mesi che pioveva e io lanciavo i miei vestiti sporchi un po' ovunque. Mi avrebbero tolto dal mondo!
Poi il mio cane, dott. Torrance, iniziò a salmodiare un latrato tibetano durante il quale il mio io si andò a depositare lungo un fiume. Ero salvo! Aprii la porta e...ZACK! La mia testa rotolò dai gradini. Il mio corpo per un po' camminò quasi in maniera leggiadra poi rovinò pesantemente a terra. Gli angeli erano felici. Si facevano l'occhiolino uno con l'altro. Sembravano i poliziotti del G8 a Genova con i manganelli sporchi di sangue innocente. Ma io non sono innocente. Sono morto. Ho un unico rimpianto: non sono riuscito a fare la lavatrice.

Alva.