Mi sei entrata dentro,
ti ho ingoiata come si fa con un insetto,
o con una pillola
in modo distratto,
consapevole.
E’ stato piacevole abbracciarti, piangendo,
mentre le tue vibrazioni scuotevano la mia anima dannata.
Eri lì
intorno a me
e le mie lacrime
ti attraversavano.
Come raggi di buio
nell’eterna luce.
Come rami di gelso
in controluce
in pieno giugno.
Come sangue
sul marmo lucido dell’eternità.
Ho ballato con te
e la mia mente era triste.
Ho abbracciato
la tua voce
e ho capito che nulla
avrebbe sfiorato
la tua poesia.
Continuo a piangere
certo che nulla
potrà mai cambiare
le carte in tavola.
Musica.
Parole.
Tutto e niente.
Come un cane mi sdraio.
Musica.
Il sonno mi assale.
Chiudo gli occhi.
La vita è adesso.
Non so nulla del domani.
Musica. Solo musica. E io che mi addormento.
Dentro di te.
Alva.
Hal e l'intensità "maledetta" dei suoi vissuti...
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