Erano giovani, gli italiani che prendevano il sole sulle
spiagge.
Sedevano sulle panchine dei parchi e dei giardini pubblici.
Mangiavano nei ristoranti la domenica mattina, dopo la
messa, oppure in casa se erano poveri.
Erano giovani anche
gli italiani sulle foto sbiadite
quelli con i vecchi orologi da taschino
le mani nodose come ulivi
calzoni di tre taglie più grandi con cintura e bretelle
e uno sguardo sempre smarrito.
Credo che se ne siano andati tutti.
Che abbiano finito di aspettare.
Sono morti uno dopo l’altro.
Portati via.
I preti ci hanno girato intorno
quando erano chiusi dentro una bara
e hanno mormorato parole di speranza
dicendo che prima o poi sarebbe toccato a tutti.
Ma gli altri vecchi
quelli ancora vivi
seduti sulle panche
facendo ben attenzione
di non esser visti
avevano la mano destra
coperta dal cappello
e con grazia inusitata
mista ad infinita dolcezza
si tastavano le palle.
Alva.
Mi piace come scrivi, mi piace molto!!!!
RispondiEliminaErano i nostri predecessori,tra loro c'era di tutto,ma in fondo,a pensarci bene,hanno avuto il coraggio di tenere duro,fino al giorno della panchina ai giardini pubblici.Erano giovani:ora siamo un paese vecchio nell'anima,o meglio,invecchiato per le troppe ingiuste percosse subite.
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