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web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

giovedì 5 gennaio 2012

Nella mia morte per Dio.


Non temete:
nessun male
sopraggiunge per ultimo
dopo la morte.

Siate vivi e al  tempo stesso
cercate di oscillare
tra l'angoscia e la verità.
Nessuna ricchezza.
Nessuna perdita.

I vostri occhi sono stanchi
e le mie ferite hanno cessato di estendersi.
Ho paura dell'inganno,
della seduzione,
della sciagura,
dell'errore,
della possessione.

Ma ho timore di Dio.
Quanti pensieri  generati
dalla tragedia
mi esortano all'inerzia.
Non c'è nulla di grande oltre me.
Non mi appartiene
il vostro pensiero ancora più bello.

“Oh, Dio mio,
la mattina udrai la mia voce
e mi rivolgerò a te...
e starò in guardia!”

Sale dal fondo dell'anima
senza saggezza
l'urlo di Diocleziano:
“... che la distruzione abbia luogo!”.

Colori,
speranze,
analisi,
vita,
filosofia,
genocidio.

La paura della morte.
La grande energia dell'esaltazione.

Uomini inermi,
armati di fede.
Eserciti solitari.

“Torna, oh Dio mio,
libera la mia anima.
Salvami per amore
della tua benignità
poiché nella morte
non c'è menzione di te.”

Stanchi e spaventati
si accingono a parlare.
Il rogo davanti a loro.

Sbattono i denti.
La lingua si inceppa.
La paura ricorda ai più forti
la loro debolezza.

“Ascolta la mia preghiera, oh Dio mio,
presta ascolto alla mia invocazione.
Non tacere alle mie lacrime
poiché non sono che uno straniero
presso di te.
Fai si che mi rassereni
prima che me ne vada e non sia.”

La verità e la purezza
sono affidate ai posteri.
La giustizia ancora oltre.
Urlo.
Le catene stringono e il dolore sale.
Il fuoco è su di me.

Ma è solo per un interminabile,
istantaneo
attimo.

                                                                                               Alvaro.

1 commento:

  1. Riecheggiano i passi di Isaia e Geremia,risuona l'esortazione gentile di Epicuro a non temere la morte.E si ripresenta un tema quanto mai d'attualità,nel pensiero apocalittico-apodittico sulla fine del 2012 e del Mondo:la paura.

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