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web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

giovedì 5 gennaio 2012

Io e lui.



         ...anni '70.

        
        
        
        
         Io e Luigi.
         Per tutti Gigi.
         Io e lui.
         Coppia fissa.
         Io sensibile all'inverosimile.
         Lui bastardo dentro.
         A scuola faceva a botte con tutti.
         Era grande e forte.
         Troppo forte per affrontarlo.
         Adorava fare scherzi a tutti.
         E non erano scherzi carini.
         A un tipo gli infilò un petardo nei pantaloni.
         A un altro versò un barattolo di colla nei capelli.
         Strappava le code alle lucertole e le ali alle mosche.
         Poi le bruciava con l'alcol.
         E rideva. Rideva.
         E i suoi denti storti e pieni di tartaro si facevano vedere.
         Ero terrorizzato.
         Mi picchiò duramente un paio di volte.
         Quando partimmo per militare ( entrambi nei paracadutisti)
         chiese di andare volontario nelle forze di pace a Beirut.
         “...posso ammazzare un sacco di negri e divertirmi un casino!”.
         Quella fu l'ultima cosa che gli sentii dire.
         Due mesi dopo calpestò una mina che lo trasformò in poltiglia.
         Un gran brutto scherzo della sorte a uno che di scherzi se ne intendeva.
                                                                                                      
                                                                                                       Alvaro.

1 commento:

  1. Ironia della sorte,chi la fa l'aspetti..mi ricorda la mia prima media,un energumenone ripetente,di nome Facchino,che seminava il terrore tra noi piccoli e magrolini. La Vita ha le sue Nemesi...

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