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web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

martedì 18 settembre 2012

Sequenze underground di una bollente giornata a Cornigliano.


Mi alzai
in quella mattina
calda e umida

nella stanza
aleggiava ancora
l’odore della cena

mi sforzai di guardare
attraverso le tapparelle

il sole
più dinamico che mai

spandeva ovunque
i suoi raggi bollenti

qualche zanzara rintronata
svolacchiava senza meta apparente

arrotolai un giornale
e con un paio di colpi

la proiettai
in un’altra dimensione

poi mi diressi
come un non morto
verso il bagno

mi sedetti sulla tazza
e cagai
e pisciai
quasi all’unisono ( un gran bel colpo!)

finito tirai l’acqua
cinque volte

poichè la cacca
che tanto era stata in me
non ne voleva sapere di abbandonarmi

si era aggrappata sul fondo

con lo scopino la grattai via
vigorosamente

e vederla scivolare nel nulla
un po’ mi dispiacque

ma poi pensai

che al termine del viaggio
avrebbe trovato un sacco di compagnia

mi distolsi da quei pensieri
e mi guardai allo specchio...

chi era quello?

non lo conoscevo!!

mi somigliava un po’

ma niente più

aprii la bocca
tirai fuori la lingua

dio che orrore!!

perfino i cannibali
non l’avrebbero mangiata,oggi!

la feci rientrare

mi lavai i denti
e mi sciacquai la faccia

mi asciugai con una tenda
perché l’asciugamano era sporco di cacca
(mi ci ero pulito il posteriore)

uscii dal bagno
e guardai il letto

pareva avvitato su se stesso

diedi un’occhiata
alla foto di mia madre

era lì appesa
e sembrava dicesse:
“Ma guarda come ti sei conciato...VERGOGNA!”

abbassai lo sguardo
mi infilai i vestiti
prendendoli un po’ ovunque...

in effetti ero un attimino trasandato

la pancia mi precedeva di una lunghezza
tranne quando ero a letto

allora mi sovrastava come una collinetta tondeggiante

ma...mi piaceva!
mi teneva compagnia

se mi dimenticavo l’orologio
all’ora di pranzo
lei faceva: “Gruumble...gruumble!”

in fondo era utile

uscii

chiamai l’ascensore

quand’ecco che si aprì la porta
dell’appartamento accanto al mio

e fece capolino la deliziosa vecchietta
che da molti anni era mia vicina


“...ma quando la finirai di chiamare l’ascensore per fare 18 gradini? - esordì urlando -Ti farebbe anche bene muoverti un po', razza di ciccione sfatto!!”


la gentile signora
pareva fosse sempre esistita

quando ero ragazzo era così

e ora
dopo 40 anni

era ancora con le stesse orribili fattezze di allora


lunghi capelli canuti abbandonati al caso
naso bitorzoluto con goccia perenne
e una gobba da farla sembrare un cammello (o un dromedario? boh...)

la fissai per qualche interminabile secondo
per capire cosa stesse dicendo

ma non feci in tempo a replicare
che lei aggiunse:
“...cosa guardi, idiota, guardati tu piuttosto che sembri la morte in vacanza!!”

aveva una fottuta ragione

“ La ringrazio, gentile signora, per la istruttiva conversazione!!” riuscii a rispondere

“VAI A FARTI INCORNARE DA UN TORO!!” urlò nuovamente

l’ascensore stava scendendo
e lei era aggrappata alla ringhiera che ringhiava
dietro al mio dito medio che svettava come un monolito nello spazio


arrivato al piano terra mi sistemai i pantaloni
ripulii le punte delle scarpe con gli stessi

ed imboccai il portone di uscita appena in tempo
per assistere ad un tamponamento tra due macchine


...i guidatori schizzarono fuori
ed iniziarono un elegante battibecco


“...ehi. imbecille, cosa stavi guardando invece di guidare?”
                                                                                         disse il tamponato

“...stavo guardando dov’era il numero di casa tua perché tua moglie mi ha appena telefonato dicendo di far presto dato che tu eri appena uscito!”
                                                                                         rispose l’altro

“...ho capito...vuoi che ti ficchi la testa in un tombino?”

“...cavoli, ma se vuoi vedere una fogna non è più semplice metterti davanti allo specchio?”

“...amico...sei in cerca di rogne, vero? allora vuol dire che le hai trovate!”

“...no...trovo strano che tu sia qui. Quelli come te non dovrebbero viaggiare nelle fogne?”



Era quasi divertente starli ad ascoltare
ma me ne andai e li lasciai a loro



“...devi solo ciucciarmi un calzino, amico!”

“...quale? il destro o il sinistro!”

“...tra un po' ,si che vedrai un destro e un sinistro!”

“... santo cielo, non mi preoccupo di ciò che ti sta ai lati ma della schifezza che sta al centro!”



sentii ancora in lontananza

era iniziata un’altra gran bella giornata
e ce ne sarebbero state ancora

il traffico impazziva
in un mondo pieno di pazzi

il sole vomitava calore
sul genere umano

facendo sudare tutti di brutto
ed anche me

i gatti dormivano all’ombra
mentre un cane attraversava la strada
con la lingua a penzoloni

guardai prima a sinistra e poi a destra
e la attraversai anch’io.                                


                                                                                         Alva.




1 commento:

  1. Ecco quei saggi di prosa tipici di Hal,dove uno inizia a morir dal ridere,spanciandosi e-talvolta-financo pisciandosi addosso... Hal,grazie di esistere!

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