Mi alzai
in quella mattina
calda e umida
nella stanza
aleggiava ancora
l’odore della cena
mi sforzai di guardare
attraverso le tapparelle
il sole
più dinamico che mai
spandeva ovunque
i suoi raggi bollenti
qualche zanzara rintronata
svolacchiava senza meta apparente
arrotolai un giornale
e con un paio di colpi
la proiettai
in un’altra dimensione
poi mi diressi
come un non morto
verso il bagno
mi sedetti sulla tazza
e cagai
e pisciai
quasi all’unisono ( un gran bel colpo!)
finito tirai l’acqua
cinque volte
poichè la cacca
che tanto era stata in me
non ne voleva sapere di abbandonarmi
si era aggrappata sul fondo
con lo scopino la grattai via
vigorosamente
e vederla scivolare nel nulla
un po’ mi dispiacque
ma poi pensai
che al termine del viaggio
avrebbe trovato un sacco di compagnia
mi distolsi da quei pensieri
e mi guardai allo specchio...
chi era quello?
non lo conoscevo!!
mi somigliava un po’
ma niente più
aprii la bocca
tirai fuori la lingua
dio che orrore!!
perfino i cannibali
non l’avrebbero mangiata,oggi!
la feci rientrare
mi lavai i denti
e mi sciacquai la faccia
mi asciugai con una tenda
perché l’asciugamano era sporco di cacca
(mi ci ero pulito il posteriore)
uscii dal bagno
e guardai il letto
pareva avvitato su se stesso
diedi un’occhiata
alla foto di mia madre
era lì appesa
e sembrava dicesse:
“Ma guarda come ti sei conciato...VERGOGNA!”
abbassai lo sguardo
mi infilai i vestiti
prendendoli un po’ ovunque...
in effetti ero un attimino trasandato
la pancia mi precedeva di una lunghezza
tranne quando ero a letto
allora mi sovrastava come una collinetta tondeggiante
ma...mi piaceva!
mi teneva compagnia
se mi dimenticavo l’orologio
all’ora di pranzo
lei faceva: “Gruumble...gruumble!”
in fondo era utile
uscii
chiamai l’ascensore
quand’ecco che si aprì la porta
dell’appartamento accanto al mio
e fece capolino la deliziosa vecchietta
che da molti anni era mia vicina
“...ma quando la finirai di chiamare l’ascensore per
fare 18 gradini? - esordì urlando -Ti farebbe anche bene muoverti un po', razza di ciccione sfatto!!”
la gentile signora
pareva fosse sempre esistita
quando ero ragazzo era così
e ora
dopo 40 anni
era ancora con le stesse orribili fattezze di allora
lunghi capelli canuti abbandonati al caso
naso bitorzoluto con goccia perenne
e una gobba da farla sembrare un cammello (o un dromedario?
boh...)
la fissai per qualche interminabile secondo
per capire cosa stesse dicendo
ma non feci in tempo a replicare
che lei aggiunse:
“...cosa guardi, idiota, guardati tu piuttosto che sembri la
morte in vacanza!!”
aveva una fottuta ragione
“ La ringrazio, gentile signora, per la istruttiva
conversazione!!” riuscii a rispondere
“VAI A FARTI INCORNARE DA UN TORO!!” urlò nuovamente
l’ascensore stava scendendo
e lei era aggrappata alla ringhiera che ringhiava
dietro al mio dito medio che svettava come un monolito nello
spazio
arrivato al piano terra mi sistemai i pantaloni
ripulii le punte delle scarpe con gli stessi
ed imboccai il portone di uscita appena in tempo
per assistere ad un tamponamento tra due macchine
...i guidatori schizzarono fuori
ed iniziarono un elegante battibecco
“...ehi. imbecille, cosa stavi guardando invece di guidare?”
disse
il tamponato
“...stavo guardando
dov’era il numero di casa tua perché tua moglie mi ha appena telefonato dicendo
di far presto dato che tu eri appena uscito!”
rispose
l’altro
“...ho capito...vuoi
che ti ficchi la testa in un tombino?”
“...cavoli, ma se vuoi
vedere una fogna non è più semplice metterti davanti allo specchio?”
“...amico...sei in
cerca di rogne, vero? allora vuol dire che le hai trovate!”
“...no...trovo strano
che tu sia qui. Quelli come te non dovrebbero viaggiare nelle fogne?”
Era quasi divertente starli ad ascoltare
ma me ne andai e li lasciai a loro
“...devi solo ciucciarmi un calzino, amico!”
“...quale? il destro o il sinistro!”
“...tra un po' ,si che vedrai un destro e un sinistro!”
“... santo cielo, non mi preoccupo di ciò che ti sta ai lati ma della schifezza che sta al centro!”
sentii ancora in lontananza
era iniziata un’altra gran bella giornata
e ce ne sarebbero state ancora
il traffico impazziva
in un mondo pieno di pazzi
il sole vomitava calore
sul genere umano
facendo sudare tutti di brutto
ed anche me
i gatti dormivano all’ombra
mentre un cane attraversava la strada
con la lingua a penzoloni
guardai prima a sinistra e poi a destra
e la attraversai anch’io.
Alva.
Ecco quei saggi di prosa tipici di Hal,dove uno inizia a morir dal ridere,spanciandosi e-talvolta-financo pisciandosi addosso... Hal,grazie di esistere!
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