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web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

martedì 18 settembre 2012

Sfogo legittimo di un barista di Campi.


Alva , ancora avvoltolato nelle coperte del suo letto decise che per iniziare la giornata, una buona colazione ci poteva stare alla grande così telefonò al bar di Renzo, .

“Ciao Rè’…come stai?”
“OHILA’ CARISSIMO - scandì ad alta voce il veterano della tifoseria sampdoriana -
COME VA’?”
“Noncemale - risposi cercando di ricordare il sogno appena consumato - non è che mi puoi portare il solito caffè? Sai, non sto’ tanto bene e non posso muovermi per…”
“ MA SCHERZI? PER TE QUESTO E ALTRO!!” - disse con il solito timbro, quindi riattaccò.
Ero discretamente famoso in quella zona.
Tutti meriti guadagnati sul campo.
D’altronde ero stato io a risolvere l’intricato caso dei furti di elemosine nella chiesetta adiacente a via Bianchi.

In poche parole i furti avvenivano sempre nelle domeniche dispari e i sospettati potevano essere tutti o nessuno.
Ricordo di aver passato intere giornate a fare la posta ai vecchietti della zona, quelli con una pensione da fame, ma le mie indagini non sfociavano in nessuna direzione.
Proprio quando stavo per rassegnarmi, una notte verso le 23.30, vidi un’ombra furtiva che attraversava il cortile della chiesa. Mi ci buttai dietro a rotta di collo e, con un gesto da poliziotto americano, placcai il proprietario di quell’ombra.

“ OH, SANT’IDDIO! FIGLIOLO NON HO NULLA!” - gemette il don, temendo di essere derubato dall’ennesimo tossico e mollando, en passant e all’unisono, una scoreggia così fetente da provocarmi i conati di vomito.
“ LEI? E cosa ci fà a quest’ora in questo luogo buio e malfamato?” - mormorai, cercando aria pura indietreggiando di un passo.
“ Io abito qui! Ricordi?”.
“ Mi scusi don… ero convinto di essere riuscito finalmente ad acchiappare il ladro
 dei giorni dispari!” - mi giustificai, felice nell’osservare che una leggera brezza si era levata da mare. Inspirai ed espirai rumorosamente in una sorta di disinfezione interna.
“ E poi oggi è il 24 Aprile! PARI!” - sillabò il don, come a voler rimarcare la mia stupidità infinita.
“ Si, si,lo so…è che………….MA CERTO!!! - urlai d’un tratto - SO’ CHI E’ IL LADRO!”.
“ Chi?” - domandò il sacerdote.
“ Ma chi se non Lei? “ - risposi con una voce alla Perry Mason.
“ IO?! Ma come ti permetti lurido imbecille, rintronato nel cervello!” - svalvolò il prevosto, avvicinandosi a me con in mano un crocefisso stilizzato modello IKEA e assumendo il tono e la postura richiesta per un perfetto esorcismo.
“ L’ho capito quando mi ha detto che oggi era il 24 aprile, perché oggi NON E’ il 24 aprile! - spiegai con sussiego - oggi è il 23 aprile e per uno strano caso il furto alla elemosina non si è verificato e sa perché?”.
“ No - rispose il prete con la bava alla bocca e in evidente stato di alterazione psichica - ma hai l’aria di uno che sta per dirmelo!”.
“ Ho truccato il calendario a strappo appeso in canonica!” - dissi cinicamente.
“AHR,AHR,AHR,AHR - rise il prelato vomitando liquidi verdi insieme a ciocche di capelli di ragazze vergini - E QUESTA E’ UNA PROVA? TUTTI QUELLI CHE VENGONO IN CHIESA POSSONO ESSERE CADUTI NELL’ERRORE ED AVERE SBAGLIATO GIORNO!”
“ Certo, tutti possono essersi sbagliati MA NON gli abitanti di questa zona!” - sentenziai.
“ E PERCHE, COS’HANNO GLI ABITANTI DI QUESTA ZONA DI DIVERSO DAGLI ALTRI?” - ululò l’uomo di dio appollaiato su una cancellata.
“ Sono analfabeti, quindi non possono aver letto la data!”
“ MA CHE CAZZO DICI? - sbraitò come un indemoniato - SONO DEI NUMERI E NON PAROLE!”

Entrai in canonica, presi il calendario e lo girai verso il prete.
C’era scritto: ventiquattro aprile duemilaequattro.

Si avventò su di me e iniziò a rantolare mollando crocifissate a destra e manca. Cercai di stare a sinistra per evitare i colpi. Nella colluttazione, dalle sue tasche, caddero centinaia di monetine da 1 centesimo. Era il corpo del reato. Subito dopo pensai: elemosine da 1 centesimi: analfabeti e barboni.
Cercai di colpirlo con il mio jab destro, rinvigorito da 2 mesi di palestra alla Virgin Active. Ci riuscii. Ma mi resi subito conto che 2 mesi erano stati insufficienti.
Allora mi sfilai dalla tasca il contratto della Virgin con tutti i depliant e la videocassetta intitolata “MENS MALATA IN CORPORE SANO” e gliela scagliai.
Il prete cadde a terra e iniziò a dissolversi. Ripresi il tutto con la videocamera e spedii il nastro alla curia.
La chiesa fu rasa al suolo e ci fu una libera asta per l’appezzamento di terreno. Se lo contesero Castorama e la Q.K.C TRANSPORT  di Genova. Vinse Castorama poiché nessun dirigente della Q.K.C. si presentò il giorno stabilito con la proposta di offerta, a causa di una riunione per decidere l’offerta da proporre, indetta alla 10 del mattino. Con un’ora di anticipo rispetto all’asta, ma col fuso orario di Tunisi! Cose che capitano ai manager in pieno jet - lag.

Questo, in estrema sintesi, è il sunto del caso che mi fece conoscere in questa zona.
Ritorniamo a noi.
Il suono cacofonico della porta annuncia il mio caffè.

“ LA PORTA E’ APERTA!” - urlo.

E’ Renzo.                                                                                                                                                                                                                                      
“Uu-uun caa-affe-tt-ino beee-lllo beee-llli-nno per TEEEEEEE!” - entra cantando con la voce roca, provata dal tifo allo stadio.
“ Uèila, servizio a domicilio con musichetta da abbelinato!”  - replico da vero bastardo.
“ Che cosa stai facendo di beeeeee-lll-oooo?”
Renzo è un uomo simpaticissimo. Sui sessanta ( tra le 9 e le 11 ne dimostra non più di 50, a causa dell’improvviso sbalzo termico che caratterizza la zona di Campi ), alto all’incirca sul metro e 65 ma basso quanto basta per passare sotto le sbarre di un passaggio a livello in semichiusura ( manovra che effettua spesso e volentieri per accelerare il tempo di rientro nella sua casa di Nervi [ci tiene a dire che abita nelle zone “bene”] ) . Ha un sorriso bellissimo che ,ad occhio e croce, deve essere costato non meno di 5000 euri. I capelli, quelli che hanno resistito ad un attacco di “ ALOPECIA VIRULENTIA “, sono di un grigio tendente al bianco ( ma dalle 17 alle 19 il colore vira incredibilmente sul castano scuro, a causa degli spostamenti cromatici in atto a Campi per via delle continue asfaltature indette dal Comune di Genova nel periodo elettorale).

“ Grazie Renzo, metti la tazzina sul tavolo e siediti!”
Renzo, con estrema leggiadria, appoggia il tutto e si sgnacca sul divano zen, preso all’IKEA .
“Mi sembri stanco Rè’,hai fatto le ore piccole?”  - chiedo, mentre verso un cucchiaio di zucchero di cannabis nel caffè.
Lui mi guarda con uno sguardo simile a quello di un bastardino che è appena stato abbandonato sulla sopraelevata in una afosa domenica di Luglio.
“ Ma no, no, è che…ho un dubbio!” - risponde con gli occhi persi nel vuoto.
Mi avvicino a Lui  e lo afferro ad un braccio.
“ Dimmi Rè’…lo sai che di me ti puoi fidare!” - sussurro con la voce tipica del vigile che ti ha appena beccato a sorpassare in via Gramsci a 180 all’ora.
Segue un attimo di silenzio all’interno del quale si sistema, in maniera prepotente, lo sciacquone del vicino accanto.        
“ Beh, per farla breve, non reggo più coloro che entrano nel mio bar; sono stanco di sentire: -  ‘e mi dia un caffè ristretto, uno ristretto ma non tanto caldo , uno caldo ma lungo, un cappuccino con tanta schiuma, con poca schiuma e il cacao sopra, un marocchino in tazza larga, con poco latte e tanto cacao, una birra fredda ma non troppo, un ACE versato piano così i preziosi ingredienti di cui è pregno non subiscono alterazioni bio magnetiche, e per favore ce l’ha una spuma al gusto di noce dell’India meridionale?, avrebbe mica da cambiarmi 1800 monetine da 5 centesimi? sò che a voi in un bar servono più che a me…’ - MA PORCATROIA CHE CAZZO ME NE FACCIO DI 1800 MERDOSE MONETE CHE CI VUOLE UN CAMION PER TRASPORTARLE? EH? ME LO SPIEGHI?”

Era uno sfogo in piena regola. Stetti ad ascoltarlo in semisilenzio poiché le mie dita tamburellavano nervosamente sul tavolo pieghevole in similcompensato, acquistato in scatola di montaggio all’IKEA e montato in due giorni e mezzo a causa della mancanza di una chiave DETERMINANTE PER IL CORRETTO ASSEMBLAGGIO e costruita in 3 miliardi di esemplari, tutti nel villaggio di OKRIBUIJJJGIRST  che si trova a 800 km a nord di Caponord il che vale a dire a non meno di 200 dal Polo Nord magnetico terrestre.
Povero Renzo. Non si era ancora rassegnato al fatto che la sua mente non sarebbe stata più come prima, dopo la sprangata presa al termine della partita Sampdoria - Roma disputatasi a Marassi prima del G8 e seconda, in termini di violenza gratuita esercitata in 90 minuti, solo agli episodi di lancio del porfido stradale da parte dei BLACH - BLOCK in Cso. Italia.

“ Scusa Alva, scusa…è che debbo essere esaurito! Ho bisogno di ferie anticipate. “ - pigola Renzo, -  mentre il suo viso assume un aspetto contorto, rugoso, come una prugna California appena estratta dalla confezione.
“ No problem! - replico con una certa sicurezza, acquisita dopo un tot di inculate dalla vita - ti capisco, è tutto un casino mentale. A volte devi sforzarti per non svalvolare, mi segui Renzo? E’ come se ogni cosa intorno a noi ci volesse male, ci perseguitasse. Accumuliamo così tanta energia negativa, durante le nostre giornate, che poi da qualche parte, voglio dire, se ne deve scappare, capisci Re’?”.

Dopo aver detto questa saggezza, mi alzo perché ho un prurito al culo così devastante
che mi paralizza ogni pensiero. Mi rendo conto che grattarmi il tafanario in presenza di ospiti non è cosa, ma devo farlo.
Renzo non si è accorto di nulla. E’ancora immerso nel suo personale purgatorio mentale che sta valutando l’ipotesi di cambiare vita, di trasferirsi dall’altro capo del mondo, di far su baracca e burattini e mandare al diavolo Campi, Genova e la Liguria.
Lo vedo che ad un certo punto ha come un tremito: scuote la testa e si stravacca sulla sedia che cigola impetuosamente. Il suo flusso di pensiero è  arrivato al punto X, il punto in cui fai due più due e ti rendi conto che ci vogliono troppi soldi per farlo, ci vuole troppo tempo per spiegare a chi ti sta intorno che non ti sei rincoglionito ma soprattutto che sei troppo vecchio per ricominciare da capo.
Eccolo lì: una bella sbuffata, un sorriso da 5000 euri ed è di nuovo in piedi.

“ OHILAAA-LAAA-LLA, OHIII-LAAA-LLIII CACCIA 80 CENTS E ME NE VO’
FUORI DA QUUUU-IIII!!”

Sgancio la pecunia e lo vedo allontanarsi in una specie di danza maori, sculettando come una vecchia baldracca da porto. Il caro vecchio Renzo: più giovane lui di qualunque altro pivello nel raggio di 8 miglia marine.

 Alva.

2 commenti:

  1. Pazzesco,una scenetta favolosamente ilare e spassosa,condita da battute e descrizioni divertentissime.

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  2. Ero in ufficio che provavo a risolvere una questione piuttosto urgente e complicata assai, dico a me stessa: "stacca, distraiti, pensa ad altro, magari poi riesci pure a trovare la soluzione con meno difficoltà" e allora decido di venire a leggermi qualcosa qui da te. Il titolo mi attrae e decido di perdermi tra le righe del racconto qui sopra!
    Conclusione: sto piegata in due dal ridere, mi si è risollevato il morale e, per finire, ho risolto anche l'annosa questione!!!
    Grandissimo Hal!!! Bella bella bella!!!

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