La notte prima che decidessi di morire
diventai vago,
indeciso.
I miei pensieri erravano come pietre moreniche
nella scansione di un tempo immemore.
Avevo la risposta per ogni domanda.
Ero infallibile.
Una scintilla pura e adamantina.
Lessi la Bibbia.
Cercai la visione dell’Eden.
Ebbi terrore di un Dio vendicativo.
Mi consolai nella pazzia dell’Apocalisse.
Poi
come in un vigliacco
la paura scese in me.
Bruciai la lettera che avevo scritto a mia madre:
“NON DISPERARTI, MAMMA.
NON SEI RIMASTA SOLA. VOGLIO
SOLO CAPIRE COSA C’E’ IN FONDO.
CI RIVEDREMO LA’ DOVE DIO HA PROMESSO.”
La notte prima che decidessi di morire
sognai che ero nudo su una montagna
e stavo congelando
quando udii una voce che diceva:
"CREDI E VIVRAI IN ETERNO!"
Mi svegliai come sole
Mi svegliai come sole
come stella
come un sovrannaturale veicolo di calore.
La notte prima
che decidessi di morire
finalmente
iniziai a vivere.
Alvaro.
Secondo alcune scuole di pensiero,è la morte il vero portale per la vera vita.Secondo altre,più numerose,la morte è il peggio assoluto;tuttvavia essa, infondo, possiede sempre quel fascino attrattivo che i più delusi e fottuti dalla vita non disdegnano affatto.
RispondiEliminaAle