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web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

giovedì 20 settembre 2012

Fine di un amore, via cavo.


Lavagna: le due del mattino.
La via principale è deserta, illuminata da luci sfocate.
C’è una cabina telefonica,con i vetri appannati.
Dentro c’è un uomo con un lungo impermeabile nero;
ha la cornetta in mano e lo sguardo fisso a terra.
Sta parlando con foga e dice che non può finire così
dopo tutti quegli anni è impossibile che termini in quel modo,
non ci vuole credere.
Ogni tanto c’è silenzio e lui scuote la testa,
muove le gambe, pesta i piedi.
Poi ricomincia e urla che ha sbagliato
si, ha sbagliato,ma ama solo lei
c’è solo lei nella sua vita e non può finire così,
dopo tutti i momenti belli trascorsi insieme.
Nel mentre passa una volante della polizia, rallenta,
i due poliziotti dentro alla macchina lo guardano e si dicono qualcosa,
poi se ne vanno sgommando.
Lui continua e dice che farà qualsiasi cosa per farsi perdonare
dice che non può fare a meno di lei, che cambierà,
che tornerà e essere come prima.

Altro silenzio.

Adesso lui la supplica:

- TI PREGO! TI PREGO! -  geme,
chiede ancora una possibilità, una “chance”.

Ancora silenzio. L’uomo ora singhiozza, piange disperato.

- TI SCONGIURO!- mormora.

D’un tratto guarda la cornetta,la riattacca al ricevitore ed esce lentamente dalla cabina
Per qualche istante rimane immobile,
con lo sguardo davanti a se come smarrito,
come annientato,come sconfitto.
Poi si volta e se ne va. La via principale è di nuovo deserta.
Due colombi gloglottano su una scalinata.
Il camion del latte ha iniziato il suo giro.
Un colpo di vento alza delle cartacce facendole roteare per aria.

Dopo, solo il silenzio.

Ci sono sempre dei buoni motivi
per cui un amore non dovrebbe finire
ma in questa mattina, tra le due e le due e trenta
per la donna che parlava con quell’uomo
evidentemente
non hanno contato nulla.                             

                                                                                         Alva.


2 commenti:

  1. Splendido ritratto realistico. Un giorno lessi,fra le righe di un mio grandissimo amico, virtuoso dello scrivere,la seguente frase,che grossomodo recitava così: "...e notavo L'UMILTA' DEGLI UOMINI(intesi come maschi).." Quel mio amico unicissimo si chiama Michelòn Alvaro.

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  2. Come racconti tu la realtà non ci riesce nessuno!!
    Sto provando a "prendere lezioni" ma non ci riesco, io vivo di voli pindarici, nella vita e quando scrivo!!
    Sei bravissimo!!!

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