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web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

venerdì 3 dicembre 2010

                            Dimentica.

Ora ti insegno:
fai così:
raccogli e conserva le immagini del mondo.

E' un vergognoso spreco
lasciare che svaniscano
ogni giorno
davanti a noi.

Si chiamano ricordi.
Tutti li hanno.
Tranne i morti.

Anch'io faccio lo stesso:
prelevo dal mondo

                                                                  i suoi colori
                                                                  i suoi suoni
                                                                  e gli odori

li sottraggo al genere umano
che non mi interessa,
che mi rattrista,
che mi disgusta

e li fisso nella mente.

Dopo quest'operazione
a volte piango
e

...ripenso a Garueb,
il mio amico immaginario
che rimase con me per tanti anni,
e al nostro correre scalzi sulla ghiaia
con il sangue che usciva sotto i piedi solo a me.

“ E' rosso, vedi? - diceva – Ricordalo!”
...ripenso alla mia povera nonna
che piangeva seduta al tavolo,
la sera
con le bollette da pagare in mano.

“ Come faremo a tirare avanti? Come faremo?” - diceva.

Io la guardavo e me ne andavo a letto.
E sotto le coperte tremavo.
Avevo capito di essere povero.
Avevo capito che la mia vita sarebbe stata dura.

...ripenso a Matteo
che, credendo di poter volare,
si lanciò dal 4° piano
e si sfracellò al suolo

con il suo sangue
che rimase per molto tempo
sul cemento del cortile dove giocavamo.

...ripenso
a quella volta che in Francia
durante una giornata di pioggia
una macchina uscì di strada e si capovolse
e io corsi verso quella macchina
e dentro c'erano 2 bambini che urlavano
terrorizzati
e al volante la loro madre con il collo spezzato.

Ricordo i loro volti.
Ricordo la pioggia sul mio viso.
Ricordo il gelo che scese nel mio cuore.

Ora ti insegno:
fai così:

cerca di ricordare solo le cose belle
anche se è impossibile.

Tutti ricordano.
Tranne i morti.

Silenziosi protagonisti
dei ricordi di qualcun altro.

Anche loro avevano il dolore dei ricordi.
Ma nella morte l'hanno dimenticato.

I morti.


Loro si che la sanno lunga.




                                                                  Hal

1 commento:

  1. Sono queste le pagine più vibranti,dotate di una drammaticità oggettiva,reale,che rendono la prosa di Hal molto avvincente.

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