VOTAMI!

web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

mercoledì 27 aprile 2016

LETTERA POST MORTEM

Caro Ale, oggi c’è stato il mio funerale…
…e, UDITE UDITE, piangevano tutti! Compreso Enrico, il solito megalomane. C'era anche Luciano “Big Hands” e tu sai com’è difficile che si scomponga. Io però non ci sono riuscito, anche perché ero morto. Non sono riuscito a far cadere una sola lacrima: avevo un nodo alla gola che mi strozzava: sarà stato il rigor mortis.  Ma tu lo sai che avrei voluto gridare e invece: niente! Sono stato zitto zitto dentro la mia bara elargita dal comune, solo con il mio magone, a pensare agli altri.
Te ne sarai sicuramente accorto: tuo padre non era al funerale; ho sentito dai pettegolezzi tra Maffy e Pat ( che erano vicinissime alla mia bara) che quando ha saputo della mia morte era al ristorante con la sua nuova fidanzata; è rimasto basito, ha mollato lì la ragazza ed è corso all’ospedale.
Non so dove sia andato perché qui non è venuto. Secondo me era troppo imbarazzato. Eri tu che mi dicevi che è un tipo a cui non piacciono le cerimonie di qualsiasi genere? E poi sono sicuro che ora è a casa sua, a guardare le nostre foto, piangendo e scolando una bottiglia di Chablis del ’65.
Odiavi tuo padre. Non gli hai mai perdonato di aver lasciato tua madre. In fondo lo amavi, dì la verità; lui avrebbe voluto venirti a trovare tante volte, ma tu non glielo hai permesso, lo respingevi sempre e lui forse aveva paura del tuo rifiuto.
Tornando al funerale, c’erano proprio tutti i nostri amici. Luciano, come da copione, ha fatto la sua solita figura di merda: si è appoggiato vicino alla cassetta delle offerte e  c’è caduto sopra tirandosi dietro tutte le candele( meno male che erano di quelle finte con la lampadina); il prete si è preso un infarto, ma almeno ci ha fatto leggermente sorridere, come volevi tu: niente pianti, è da checche!
Enrico ha tentato il solito miserevole approccio con una ragazza facendo cadere il discorso sul suo ultimo CD “ Io e il mio pianoforte” forse con il pensiero di eccitarla. Ma il bianco lo ha dato Giuseppe “ Giak” l’artificiere perché a lui è stato affidato il rosario e, a causa della sua balbuzie, è riuscito a farlo durare mezz’ora in più sotto gli occhi iniettati di sangue del Don che, inconsapevole dell’handicap, aveva ben altri due rosari dall’altra parte della città. Tutti ridevano senza farsene accorgere. Persino tua nonna, la cara Adalgisa, notoriamente seriosa e austera, ha riso tanto che si è pisciata addosso. Cambiando discorso: lo sai  che domani mia madre andrà a trovare tua madre? Immagino che alla fine si ubriacheranno come due scimmie.
Si è fatto tardi.
Ora ti lascio.
Mi adeguo al buio.
Credo che mi ci dovrò abituare.
Tuo amico x sempre

Alvaro.

1 commento:

  1. Commovente reportage di una rimpatriata affollata,con personaggi come Big Hands,Pat (Trixi),Maffi,Giacchero,un incorreggibilmente goffo Enrico,e altri,tra cui le nostre rispettive mamme,così inquietantemente simili,e un richiamo al mio adorato papà :) Ma,per Dio,lunga vita ad Alvaro,per il post-mortem c'è sempre tempo.
    Ale

    RispondiElimina