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web sito ImageChef Custom Images "Ormai quasi giunto al termine della mia vita di peccatore, mentre declino canuto insieme al mondo, mi accingo a lasciare su questo blog testimonianza degli eventi a cui mi accadde, mi accade e mi accadrà di assistere durante il periglioso viaggio che mi separa dalla tomba. E Dio mi conceda la grazia di essere testimone trasparente e cronista fedele di quanto ho visto. Possa la mia mano non tremare mentre mi accingo a scrivere certi eventi e ricordare l'inquietudine sottile che opprime l'animo mio mentre mi collego quotidianamente a questo blog poiché oggi ho la certezza che sto rettamente interpretando gli indubitabili presagi ai quali, da quando nacqui, stoltamente, non diedi peso ."

lunedì 1 aprile 2013

Al cimitero, vacci tu!


Io sono morto da molto tempo.
Quando arrivai al cimitero
 misero questa lapide,
che avevo preparato con le mie mani
prima di morire sulla quale,
come potete notare, c’è scritto:
“ Era un brav’uomo. Di animo sensibile,
partecipò a molti concorsi di poesia
senza mai vincerne uno. Non vi fermate
qui davanti: tirate dritto: in fondo a destra
c’è un angioletto con la faccia da imbecille
che i suoi genitori rimpiangono dal giorno in cui
appiccò fuoco alla loro casa, bruciando ogni cosa
nel raggio di 300 metri, compreso se stesso.”
Non si danno pace da 50 anni.
Non sanno che l’umanità gli è grata.
Sono disperati e vecchi.
Non sembrano più genitori.
Nemmeno nonni.
Sono già morti anche loro ma non lo sanno.
Gli hanno fatto una targa commemorativa
con su scritto: “ Il destino ti ha strappato dal nostro amore;
ora sei un angioletto che vola per i cieli del paradiso e cerca
di dividere il suo amore con altri.”
Un piromane in meno,
ci avrei scritto io,
anche se non faccio testo.
Sono solo un sarcofago di ossa vecchie.
Ingiallite dal tempo.
Pronte per l’ossario comune.
Rimane la mia foto all’esterno:
una faccia da pirla,
con un tatuaggio sul collo e una pinna di squalo sulla gola,
che se potesse vi sputerebbe in faccia
mentre passate.
Mi raccomando: non vi fermate
a meno che non vogliate leggere una mia poesia.
Quella che preferisco si intitola:
“ AL CIMITERO, VACCI TU!”
Fa più o meno così:

“ Io sono morto
da molto tempo
quando arrivai al cimitero
mi misero una lapide…”
                                                                                         Alvaro.



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