Centocinquanta euro e i vestiti erano tutto quello che gli rimaneva. Aveva appena
chiuso la porta del suo vecchio appartamento il cui proprietario, con uno
sfratto esecutivo, lo lasciava sulla strada. Gli restavano i vestiti che
indossava, una causa in tribunale per mancati alimenti alla ex moglie, qualche
debito a causa di tre anni di disoccupazione e uno scooter. Prima di uscire di
casa, con l’ultima mezz’ora pagata di connessione internet, aveva fatto il
calcolo di quanti chilometri si potevano fare con quella somma tra benzina e
pedaggi autostradali: circa 600. La distanza coperta lo avrebbe fatto arrivare
all’incirca verso Friburgo in Brisgovia, Germania. La Guida Michelin dava 16.50
euro di autostrada, 77.28 euro di carburante e 29.12 euro di tassa svizzera.
Avrebbe viaggiato circa 6 ore e mezza coprendo 577 km. Gli pareva una
distanza sufficiente da porre tra lui e l’Italia, una nazione che non gli aveva
mai dato nulla se non grane. Una terra meravigliosa abitata da troppa gente
corrotta. D’un tratto si era ricordato dello sberleffo che i francesi usavano
rivolgerci: “L’Italia è bellissima. Peccato che ci siano gli italiani!”. Come
si faceva a dargli torto? Dentro questo pensiero aveva già fatto un rapido
calcolo di quanto gli sarebbe avanzato per le spese “accessorie” e cioè per il
cibo: 27.10 euro. Non era una gran cifra ma sarebbe bastata. Lo scooter era già
in moto quindi ci si sedette sopra. Infilò il casco, se lo assicurò al mento e
abbassò la visiera. Prima di accelerare si voltò e diede un’ultima occhiata
alla sua casa. Era stato bene insieme a lei e certamente
avrebbe conservato bellissimi ricordi di tutto quel tempo uno nell’altra.
Gli venne da ridere come quel pensiero, assolutamente innocente e
romantico, poteva assumere una valenza sessuale degna di una seduta di
psicoanalisi. Ruotò la manopola destra in basso e il potente motore, con uno
strattone, lo sganciò dalla sua vecchia realtà. Un’altra sarebbe iniziata molto
più lontano da lì. Scendendo la lunga discesa che lo portava all'ingresso
dell’autostrada vide il postino venirgli incontro, anch’egli su uno scooter
che, gesticolando, lo informava di avere della posta per lui. Lasciò che la sua
giallastra figura scomparisse nello specchietto laterale sinistro e accelerò.
Non ci sarebbe stato più per nessuno. Stava iniziando un altro viaggio. Aveva
50 anni e ancora un paio di cose da chiedere alla vita confidando sul fatto
che, a motivo della sua estrema umiltà, gli sarebbero state concesse.
Altra pagina indelebile delle numerose chicche romanzate di Alvaro.50 anni,si,un paio di cosette ancora,anche tre o quattro,si possono ancora rivendicare,al cospetto della Vita. Ale
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