Oh, cittadini inquieti,
vi scrivo una poesia da e per Amsterdam,
là dove Spinoza molò le sue lenti magiche.
Sono qui, nudo senza identità,
senza più corpo,
mentre una stella parla ad un'altra stella,
di come i multipli raggi del sole,
siano tutti la stessa miriade di pensieri,
in una svolta dell’universo
dove visse Whitman
e Blake
e Shelley,
che meditarono sulla loro cecità
vedendo tutto.
Ora finalmente posso parlare a voi cittadini di una luna
sconosciuta
dato che io
in questo momento
sono un vapore platonico dell’ eternità.
Cosa farete della mia poesia?
La leggerete?
O fisserete il sole ad occhi chiusi
sdraiati sulla sabbia della
vostra spiaggia?
Significo qualcosa io, per voi,
che avete visioni di Dio?
Vi siete chiesti
da che parte si girerà un girasole
circondato da milioni di soli?
Eccola!
E’ vostra!
E’ la mia poesia amsterdamiana!
Ve la regalo insieme alla mia immortalità.
Non voglio ne’ oro,
né diamanti,
né acciaio,
né cobalto.
Ora sono me stesso, finalmente.
Puro pensiero,
puro messaggio
e ovunque lo stesso.
Lascio che la mia poesia sbarchi
su qualunque pianeta la attenda.
Spero che atterri su un asteroide religioso e senza denaro.
Oppure su una stella quadridimensionale
dove la morte proietta i suoi film,
le piante parlano di
fisica antica
e la poesia stessa è manufatta dagli alberi ( se ce ne
sono).
Oh, cittadini, vi invio la mia poesia
di chimica stupefacente
unita alle mie cellule
e al mio rapido pensiero
che vola alto
come il mio desiderio istantaneo
come l’universo
e come la luce.
Vi lascio ora
a farvi tutte le domande del caso
mentre torno a dormire
nel mio letto buio sulla terra.
Meravigliosa poesia! Ogni tanto torna il vecchio Hal, poeta maledetto e altisonante,dalle invettive ustionanti e le metafore gloriose.Un autentico vate, dall' estetica squisitamente umanistica e dalla rvendicata dignità di uomo,nonchè di moderno aedo incompreso. Noblesse oblige... Sei un grande,drugo. Ale
RispondiEliminaIo questa me la sono stampata... l'ho condivisa e me la tengo stretta!!!
RispondiEliminaSplendida!!!!!