Droga
Ingerisco
0.05 gr.
Soluzione
all’1%.
Dopo poco
rido e sono leggero.
Le mie
labbra sono spesse.
Bevo acqua
fresca
Che è calda
all’ingresso e gelida in gola.
Conati di vomito ed eccola: l’euforia.
Il polso
rallenta ma subito dopo accelera.
Arriva un
eritema,
inizio a
urinare,
ho gli occhi
secchi.
Tutto ha lo stesso odore.
Poi
c’è l’aumento
dell’auto controllo,
la scomparsa
della fame,
del sonno,
della
fatica.
Quaranta ore
senza cibo.
Sveglio per
intere notti.
Il corpo partecipa
attivamente e intensamente.
Niente
paura,
niente
rabbia,
niente
piacere sessuale.
Processi
mentali e processi somatici allo stato brado.
Esaltazione
del sentimento religioso.
Immagini
fosforescenti di guarigioni miracolose.
Reliquie di
me stesso offerte a pellegrini chimici.
Invoco la
grazia divina
Poiché penso
che il fine sia finalmente raggiunto.
Influssi
psichici imprevedibili.
Specchi
ipnotici davanti a me.
Psico volontà
di oggetti lucenti.
Orologi
accostati agli orecchi.
Comunicazioni
argentee con flussi striati arancioni.
Non provo
più alcun dolore.
Sono come un
sonnambulo idiosincratico.
Mi sento
come un generatore di energia semi pura
soggetto a
filtri di catarsi psicogenetica.
Ora sono un
automa deciso a convincermi del contrario.
Meravigliato
ed irritato per i sintomi isterici di questo meccanismo perfetto.
Sto vivendo
un principio di paralisi cerebrale.
Mano
bloccata.
Braccio
rigido.
Non ho più l’accesso
all’idea del braccio.
Cado a terra
e mi rotolo sul tappeto.
Sprofondo
nel pavimento e mi materializzo nella stanza da letto.
Il mio campo
visivo è ristretto.
Cerco di
respirare piano.
Tremo.
Si libera l’angoscia.
Il mio Io è
in lacrime.
“Sono un
tossico”, penso.
Con la mano
libera cerco una bottiglia di vino.
Bisogna
festeggiare.
Fantastico!! Inedito,strabiliante!! Leggere quel resoconto in diretta di un esplosivo shock da iperdose di coca è un volo a occhi spalancati nel vuoto agghiacciante delle emozioni fuori-controllo,delle reazioni chimico-biologiche inarrestabili e angosciose,è una picchiata da megasturbo nel baratro del confine labile fra cadute dell'anima,orrore dell'ignoto,ebbrezza da pre-inferno,e risalita euforica,nel respiro caldo di una ulteriore-immeritata chance- concessa da Dio,e quindi,per Dio,bisogna festeggiare,anche se,per qualche secondo,Madama Morte ha danzato sul tuo possente torace,per l'occasione calzando stivali dal tacco di titanio,lasciando un ricordino indelebile sulle tue carni:è d'uopo meditare,chissà,magari alla prossima non ci sarà ritorno :) Racconto-cronaca davvero grandioso. Ho provato orgasmo nell'animo. Ale
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