Alva vede
arrivare Ale e fa per dire qualcosa ma Ale parte per la tangente urlando: “BUON
NATALE!”e con la sua solita risata del
tipo ahwhahwhawhahahw capisco
che si è di nuovo scolato un mezzo litro di sambuca con birra , intruglio
saraceno di provenienza lidleiana che si incastonerà in maniera criminale tra
la sua cistifellea e il fegato, lato sud, innescando un maledetto e sudicio
cancro che lo scaraventerà due metri sotto terra alla velocità della luce. Non
dobbiamo lamentarci: sta succedendo quello per cui abbiamo peccato poichè pare
che lo stato italiano non digerisca
affatto che due persone trafughino cadaveri solo per farsi delle macabre foto
di gruppo ma lo stato non può sapere che quelle foto a noi piacciono. E poi
sono frutto di fatica incredibile perché scavare a mano nei cimiteri due fosse
per notte ed estrarre bare vecchie di 20/30 anni non è cosa da tutti e poi
aprirle ci vuole fegato e anche stomaco e noi li abbiamo e così lo guardo come
si guarda un incidente stradale che sta accadendo dietro la tua macchina: dallo
specchietto retrovisore che per l’occasione è rappresentato da un pezzo di
specchio a forma della regione liguria con un pezzetto di emilia romagna
appeso alla parete con un chiodo
arrugginito deformato a mò di elle e dentro di me inizia a salire la pressione
perché so che quel drugo ubriaco è foriero di una qualche nuova tortura
medioevale che ci farà precipitare per l’ennesima volta nella sensazione
fantastica ed appagante che solo il dolore altrui può dare ma avevo promesso a
me stesso di non partecipare più a certe liturgie infernali perché so che i cattivi sono i primi ad andare
all’inferno mentre i buoni arrivano con
un certo ritardo solo dopo aver metabolizzato che in fondo in fondo nel paradiso c’è un clima
meraviglioso mentre qui si può godere di un ottima compagnia e d’un tratto
comprendo che ho detto “mentre qui” come a voler paragonare il presente con l’inferno.
Immediatamente comprendo che l’intelligenza è per gli stupidi perché solo
alcuni esseri superiori improvvisano ed è così che mi ritrovo ad improvvisare
aprendo la porta di ingresso e dicendo alla sbirraglia esterna che ha preso
d’assedio la casa che vogliamo arrenderci anche se Ale, con una smorfia tarda un pelo a capire la manovra ma quasi
immediatamente sorride e come un grande attore inizia a parlare come una checca
impaurita urlando che vuole uscire e che si sarebbe arreso così il gruppetto di
piedipiatti all’esterno decidono di entrare sparando cazzate tipo STIAMO
ENTRANDO o USCITE CON LE MANI ALZATE o SE FATE I BRAVI NESSUNO SI FARA’ DEL
MALE ma io ed Ale, come due piccoli Fonzie siamo tranquilli, calmi e decisi , purtroppo per loro, a far del male e li vediamo entrare tra
mille cautele ma la lucente falce della morte , ancora una volta, ha decretato
le regole del gioco e così grazie ad una botola costruita in tempo di guerra
dove i suoi nonni si riparavano dalle bombe, la piccola task force sbirresca
precipita in un pozzo sotto il pavimento profondo nove metri con un tonfo sordo
seguito da un silenzio anche se dopo un certo tot di minuti qualche fortunato con solo una decina di osse
fratturate inizia a lamentarsi e Ale indispettito mi dice che fare e io faccio
spallucce ma poi vedo la tanica di benzina delle emergenze e con uno sguardo
chiedo consenso anche se so che Ale la pensa come me ma d’altronde sono in casa
sua e così vuoto i 5 litri di benza nel buco e lancio un cerino e il colpo
dell’accensione crea uno spostamento d’aria così potente da far staccare il
lampadario secolare dal soffitto che con un gran tonfo raggiunge il pavimento. Ale è attonito: lui , il custode di quel luogo
non ha saputo proteggerlo. Siamo tutti sudati. All’esterno un elicottero
sorvola la casa e sappiamo che da li a non molto saremo tutti e due
all’obitorio con una targhetta appesa all’ alluce di un piede. Nonostante tutto ci sediamo ad un tavolo di
noce del 1600. Su una rastrelliera di metallo ci sono due bottiglie di
Champagne datate 1839. Ale attendeva un momento speciale per stapparle ed è
capitato proprio oggi: il natale dei normali esseri umani .Ne afferra una la
apre e me la porge poi apre l’altra e la avvicina con delicatezza alla mia fino
a sentire TLING! come in un brindisi e poi iniziamo a bere alla canna ed è più quello
che esce dalla bocca di quello che ci entra nello stomaco ma non importa: siamo
di nuovo io e lui. I custodi di un nuovo inferno: il nostro.
Alva
Si,eccezionalmente sublime e fiabescamente meraviglioso,l'inferno di Alva e Ale,fratelli unitissimi nella più disperata tenebra interiore :) Grandissimo Hal
RispondiEliminap.s. sfoglieremo ancora i libri di geografia delle medie dello scaffale dell'armadio a muro di sopra. Ale