Mille anni fa ,quando venne il lungo sonno ad occhi aperti
mi avviai per la strada e non mi fermai prima di cancellare
le ostilità dal mio cuore.
Credevo di aver vissuto in eterno.
Tenni a bada le mie parole.
Governai le mie penitenze.
Dominai le mie notti trascorse a trasportare il vuoto
verso la linea dell’universo
dove il bianco fulgore triangolare dei miei pensieri
beneficiavano dell’assenza dell’inganno.
Oh, spettro delle tenebre, strano e mistico fratello
di un tardo pomeriggio in cui ,con gli occhi scintillanti,
osservai il giardino della mia dolcezza
a picco degli immutabili mattini azzurri
e, come un antico giapponese,
mi diressi verso il bonsai della solitudine
svuotando il contenuto del mio cuore
dentro una dolce sera d’agosto, calda e fragrante,
come un’idea eccelsa, che giunge alla mente e al cuore.
Mille anni fa
quando venne il lungo sonno ad occhi aperti
gioii nella delizia dell’ignoranza.
Tramontai verso il mare e raggiunsi tutte le montagne del creato.
Ed ero pace e contentezza.
Nell’estasi dell’eternità primordiale.
Mi sdraiai nel buio, con le luci delle stelle dietro me.
Poi ,vidi Dio.
Chiusi gli occhi e ascoltai il silenzio eterno.
CHE BEATITUDINE! CHE BENEDIZIONE!
Rammento ancora quell’attimo ,quando venne il lungo sonno ad occhi aperti
perché io ero sveglio
nel cuore della notte
che mi lavavo nel profondo
buio
e freddo fiume
della morte.
Alvaro.
Questa è POESIA. Entrando nella corrente dei pensieri di Hal c'è da lasciarsi portare alla deriva,gustosamente,annegando lentamente nella congerie di suggestioni ed incubi velati. Meglio munirsi di salvagente,onde assicurarsi un ritorno. :D Ale
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