...anni '70.
Io e Luigi.
Per tutti Gigi.
Io e lui.
Coppia fissa.
Io sensibile all'inverosimile.
Lui bastardo dentro.
A scuola faceva a botte con tutti.
Era grande e forte.
Troppo forte per affrontarlo.
Adorava fare scherzi a tutti.
E non erano scherzi carini.
A un tipo gli infilò un petardo nei pantaloni.
A un altro versò un barattolo di colla nei capelli.
Strappava le code alle lucertole e le ali alle mosche.
Poi le bruciava con l'alcol.
E rideva. Rideva.
E i suoi denti storti e pieni di tartaro si facevano vedere.
Ero terrorizzato.
Mi picchiò duramente un paio di volte.
Quando partimmo per militare ( entrambi nei paracadutisti)
chiese di andare volontario nelle forze di pace a Beirut.
“...posso ammazzare un sacco di negri e divertirmi un casino!”.
Quella fu l'ultima cosa che gli sentii dire.
Due mesi dopo calpestò una mina che lo trasformò in poltiglia.
Un gran brutto scherzo della sorte a uno che di scherzi se ne intendeva.
Alvaro.
Ironia della sorte,chi la fa l'aspetti..mi ricorda la mia prima media,un energumenone ripetente,di nome Facchino,che seminava il terrore tra noi piccoli e magrolini. La Vita ha le sue Nemesi...
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