Due di
mattina,nebbia fitta,un tipico quadro notturno della Francia meridionale.
E' la seconda
metà di novembre.
Ale e Alva
sono riusciti a espatriare in Francia,nascondendosi rocambolescamente nei cessi
del treno per Ventimiglia e oltrefrontiera.
Vivono di
espedienti,piccoli furti più un regolare pernotto "gratuito" presso
due vecchie puttane che offrono loro un
letto in cambio di una miserevole, quanto raccapricciante prestazione sessuale
dagli orridi contorni.
I due super perdenti
hanno perso ogni decoro e ogni interesse alla vita né sopravvive in loro alcuna
possibilità di ravvedimento,almeno in tempi brevi.
Ma un antico
vizio,un incorreggibile ed agghiacciante vezzo,tutto loro,non lo hanno mai
perduto: l’ossessione per i cimiteri.
Da scardinare.
Da
sventrare.
Da
profanare.
I due
coglioni hanno affinato i loro scopi:non più ammucchiare bare alla rinfusa,non
più oltraggio di cadavere a mezzo defecazione,bensì utilizzo di morti recenti
in guisa di lugubri ,e ricchi, bancomat. In qualche occasione è loro
andata bene,quanto a bottino.
- Ale,ma sei
sicuro che sia una ricca?-
- Si,il mio
francese non mi inganna,è deceduta da ormai 53 giorni,nessuno passerà più a
controllare per qualche tempo, Alva. Così stava scritto sul gazzettino
che ho ciulato
al giornalaio due mesi fa: “RICCA POSSIDENTE PASSA A MIGLIOR VITA. NESSUN EREDE”-
-Ok,allora
procediamo-
I due nefasti
pazzoidi lasciano la macchina,presa in prestito,a sua insaputa,
da
Annabèlle, la più vecchia e brutta delle due meretrici ospitanti,su un viottolo
nascosto tra le betulle: il cimitero è non lontano dalla statale che conduce
a Nizza,a mezza montagna,e i due riassaporano la loro vecchia
professionalità nello scavalcare i muretti cimiteriali di notte. Durante le
settimane di permanenza francese hanno provveduto a crearsi un equipaggiamento
da scassinatori.
Ale punta
diritto alla cappella più sontuosa. Alva schianta la serratura manco fosse di
burro e in men che non si dica stanno già armeggiando alla sottile parete di mattoni
retrostante la lapide quando ET VOILA’ecco estratta la cassa.
-Ottimo
mogano,Ale,’sta stronza doveva letteralmente navigare nei soldi.-
Ale,da
provetto artista delle casse da morto da scassinare,fa saltare uno alla volta i
rivetti,poi è il turno del seghetto sullo zinco. Alva intanto si è infilato i
"guanti da mestiere",e non sta più nella pelle. Già assapora il
profumo dei soldi,o meglio,degli ori,che,egli presume,la riccastra si sia
portata nella cassa.
I due idioti
paranoidi hanno fatto i conti senza l'oste:in questo caso si tratta della grettezza
della vegliarda, giunta al punto di donare tutti i suoi averi-ribadisco tutti-
a un ente di protezione e cura dei gattili comunali.
Ale ora
sgrimaldella lo zinco,una zaffata di gas rivoltanti investe lui e il compare. Per
la prima volta nella loro lunga, e,si fa per dire, onorata, carriera di
tombaroli,Alva non ce la fa e vomita; Ale lo segue a ruota.
Pare
impossibile,ma i due SONO INVECCHIATI. Vomitano a
spruzzo,tossendo,imbrattandosi
vestiti e aggiungendo al miasma della morta,i loro tanfi di vomito.
-
Ale,cazzo,non mi era mai successo!-
-Manco a
me,porca puttana! -
Ma ormai i
due dèmoni sono in ballo. Alva cerca fra le dita della defunta,fruga in cerca di
anelli e diamanti,ma la putredine verdastra e con striature rossicce,rende il
compito oltremodo ingrato. Ale prova ad aiutare il suo compagno di merende,ma
le carni ormai marce non reggono,e il braccio della poveraccia gli si disfa in
mano.
-Porca
puttana,sembra di maneggiare stronzi marci,porca di quella troia!!
" -
-Ale,non
urlare,porca zoccola,hai visto mai che ‘sti Francesi del cazzo ci sentono...facciamo
così: tiriamola fuori tutta! -
Ale resta un
po' basito dato che questa manovra insolita ed inedita lo
coglie
impreparato,ma d'altronde ci si può aspettare di tutto da quel paranoico psico diminuito
di Alva, pertanto rompe gli indugi ed emette un grugnito di assenso.
Ora Alva
completa l'apertura dell'involucro di zinco,a mo' di scatola di sardine,con il
suo cric mille-usi.
La vecchia
galleggia in un vomitevole e terrificante
bagno color arancio terreo e le gambe paiono
due stronzi che fluttuano pacifici in una pozza di una qualche cloaca mal funzionante.
Già che
c'è,Alva spara un ulteriore spruzzo di vomito che finisce sulla faccia
decomposta e raggrinzita, nonchè saponificata,della morta. Ale intanto prova a
rovistare nelle tasche della veste,ma non trova niente. Poi gli sembra di
tastare qualcosa:
- Alva,ci
siamo,forse ci siamo,porca vacca! Ho trovato qualcosa, al tatto potrebbe essere
una pietra preziosa,aspetta,provo a tirare...-
Alva lo guarda perplesso,speranzoso. Ormai è completamente sporco di vomito e comincia ad essere stanco di tutta questa grottesca situazione.
-Ecco,ce
l'ho,ce l'ho!-
Esclama,felice,Ale,mentre ritira piano
piano,verso la superficie di quella
vasca
putrida,la mano con dentro qualcosa che sicuramente sarà di valore.
I due
deficienti non sanno niente di anatomia,meno che mai di fisiologiche reazioni
chimico-fisiche e, mai al mondo, saprebbero intuire le conseguenze della
putrefazione. Ale estrae dalla melma marcia la propria mano sul cui palmo giace
un tozzo, bulbaceo e robusto grumo: potrebbe essere un prezioso,solo,un po'
insolito nel
colore.
-Ale,ma
cos'è? Non mi sembra una pietra preziosa,nè un oggetto di valore,..ma..
le hai
frugato nelle tasche? -
-
Cazzo,Alva,ho infilato la mano a più non posso,le carni si maceravano come
burro
rancido,e a un certo punto ho palpato una cosa dura,e ho tirato.-
Ale comincia
a campanare lo sfacelo che ha combinato:spingendo oltre la tasca del
vestaglione marcio, la sua mano nerboruta,avvezza a lavori fisici anche
poderosi,ha avuto vittoria facile sui tessuti morti, ormai fradici per la
decomposizione così non ha calcolato spazi e distanze di quel corpo
macero; in effetti,ha centrato la tasca,ma poi le abili dita hanno
inavvertitamente perforato il ventre,inoltrandosi tra gli intestini della miserabile,approdando infine all’
orefizio anale risalendo il quale ha urtato sul coccige,scambiandolo per un
possibile reperto di qualche valore.
-Mi sa che
ho preso un granchio;meglio andarcene Alva…’sta stronza non aveva addosso
niente di valore, quando l'hanno schiaffata qui dentro! -
Si sa,Alva è
un tignoso,un testardo,e non molla l'osso.
-Lascia che
provi io,Ale,faccio un ultimo tentativo-
Ale si
sposta,felice di allontanarsi da quell'immonda tinozza di marciumi e putrescenze
varie; Alva ora tuffa entrambe le mani nella palude merdosa e inizia
a frugare
tutto quello che trova rendendo la situazione
davvero stomachevole anche per i più forti. Alva,pari ad un chirurgo di
fama mondiale,incomincia una inconscia dissezione della salma: il suo energico
destro,apre una voragine nelle carni fradice. Egli ora ha negli occhi il suo
antico lume di luciferina allegria che soleva brillargli giocondo quando, agli
albori delle sue psico criminali gesta andava per cimiteri, insieme all’inseparabile
Ale, a deturpare le cadaveriche facce dei ricchi professionisti morti cagandovi
sopra,al tempo delle famigerate e raccapriccianti " mischiate"(cfr
racconti precedenti A&A).
Ale ormai è
in fregola: niente lo manda più in solluchero delle azioni improvvisate ed
incoscienti del suo grande amico. Alva,dicevo,ora risale,sfondandole a
forbice,a mani nude,le pelvi della morta,su,fino al torace,O PIU'
PRECISAMENTE,ALLA REGIONE DEL MEDIASTINO:il suo intento è arrivare alle tasche
interne
del
camicione,nella speranza di trovarvi magari un vecchio orologio di valore,che
so,un qualche fronzolo o qualche avanzo di chincaglieria; egli ora si inerpica
fino alla gola della defunta,solo che non se ne avvede perché sta lavorando
alla cieca,immerso fino alle spalle nella mota mefitica,che gli toglie ogni
visuale. Ad un certo punto,il suo dito indice emerge dalla bocca del
cadavere;subito raggiunto dal dito dell'altra mano. E qui accade l'inverosimile.
- Guarda Ale,guarda i due fratellini!-
Ale
strabuzza gli occhi,e rimane basito perché il suo degno compare sta superando
se stesso e Ale sa che difficilmente,in futuro,potrà fare di meglio per
emularlo.
-Siam due
piccoli porcellin,siamo due,birichìn…mai nessun ci dividerà,tra-la-la-la-là!-
Alva stava
facendo uno strano balletto dei suoi indici,all'interno della cavità orale sformata
della salma. Le due dita saltellavano e ballavano, al ritmo della stupida
canzoncina infantile, come piccoli grissini tozzi e l'effetto visivo
ricordava vagamente i teatrini di strada di un tempo,dove le marionette
venivano manovrate da un attore nascosto che, da sotto, le animava con la mano inserita a mo' di
guanto nel pupazzo stesso.
Ale non ce
la fa e scoppia in una sonora,convulsa e sconquassante risata.
Alva va
avanti con quel ritornello ancora un venti secondi dopo i quali abbandona
definitivamente quella bara ridotta a
vasca di liquami fisiologici inenarrabilmente
orrendi.
I due dopo essersi
riassettati alla meno peggio si avviano
verso l'uscita ,riscavalcano il muro giungendo alla loro macchina, una Citroen
C1 molto scattante. Per tutto il viaggio di ritorno Ale sonnecchia e Alva, al
volante, ripensa alla sua misera esistenza devastata da ricordi ormai quasi
sfumati e realtà che non vorrebbe più vivere. Quando,nelle prime ore di un
mattino, a due passi da un Italia che avevano sempre detestato, rientrano in quell’appartamento,
Annabèlle e Georgette, ignare di tutto, stanno ancora dormendo.
-Ale,però ci
siamo divertiti,dai!- butta lì Alva per
nulla convinto di quanto appena detto.
- Altroché,amico
mio! - risponde un Ale distrutto da una vita difficile che da sempre gli ha
riservato il peggio del peggio del suo repertorio.
I due, dopo
essersi denudati, gettano i vestiti
schifosamente imbrattati di vomito,putride fangosità cadaverine e sudore, nel
bidone esterno della spazzatura. Dopo una doccia purificatrice,immancabilmente,si
lanceranno in cucina,dove,una volta ingozzatisi di wurstel, maionese e
formaggio molle francese,tra scorregge e rutti vari, si addormenteranno sul
divano.
Come al
solito tra una risata e l’altra.
Tutti e due
nella segreta speranza di non svegliarsi mai più.
Written by Ale
Reworked by Alva
Eccezionale!! Un capolavoro dell'horror-pulp-trash,dai contorni gotico-decadenti,nelle cui figure dei protagonisti si staglia,sinistra,l'ombra di due esistenze infelicisssime, e definitivamente prive di speranza in una vita migliore. Ale
RispondiElimina