Da piccolo
avevo il gusto
dell'orrido,
perciò terminate le scuole
nelle vacanze estive
passavo il tempo
nel cimitero della mia
città.
Stavo sempre incollato
ai tre becchini che
lavoravano lì.
Seguivo le esumazioni
periodiche
con morbosa curiosità
facendo domande tipo: “
quanto dura la putrefazione?”
oppure:” e se uno non è
morto e si sveglia dopo che lo hanno seppellito?”.
A questo proposito
mi raccontarono di un tale
che si risvegliò
dopo esser stato tumulato
dentro a un loculo.
Ciononostante
egli riuscì
con la forza della
disperazione
a sfondare la bara
dalla parte dei piedi
e ad abbattere il muro di
mattoni
insieme alla lastra di
marmo.
Quindi
dopo essersi fatto
scivolare fuori
saltò di sotto, finalmente
libero.
Peccato che si trovasse in
dodicesima fila
a 7 metri di altezza.
Lo ritrovarono al mattino
con il cranio spappolato a
terra.
Un gran brutto scherzo del
destino.
Fu fatta un'inchiesta
e qualcuno stabilì
che “l'evasione”
non poteva esser durata
più di 5 minuti.
Cinque minuti.
La Morte aveva commesso un
errore
regalando 300 secondi di
vita
a quel tipo.
Giusto il tempo
per porvi rimedio.
Alvaro.
Nella paradossale vicenda narrata,si riscontra quella imprevedibile e a volte beffarda regìa del Destino,che troppo spesso ci lascia strabiliati...e un riso stridulo ci prorompe da dentro.
RispondiEliminap.s. Il cimitero di quella cittadina...ricordo tre ragazzini che amavano andare a curiosare nel cimitero vecchio e in quello ebreo; i temi della Morte e dell'Al di là li attraevano già allora. Due di quei ragazzini si sono ritrovati,felicemente.