E’ una brutta giornata per me,anche se lassù il sole
splende. Il 2013 è appena iniziato e l’immenso girotondo consumistico, almeno
per ora, è finito. La fine del mondo non è arrivata ma dentro di me è come se
si fosse presentata puntuale distruggendo ogni cosa fin nei minimi particolari.
Tutto mi va storto. Le case editrici continuano a rifiutare i miei racconti
perché sono privi di speranza. SPERANZA! Proprio in Liguria dove è difficile
fare ogni cosa perfino le cose più normali quali avere un lavoro dignitoso e
farsi una famiglia quindi figuriamoci per uno come me che ha la pretesa di
vivere facendo lo scrittore! Passo accanto ad una panetteria e sento il profumo
della focaccia con le cipolle. Lo stomaco mi dà immediatamente una frustata
avvisandomi che l’ora di pranzo è vicina. No, non mi riesce di far ridere la
gente. A me piace farla riflettere. Non sono uno scrittore di favole e quello
che scrivo non finisce mai con un “… e vissero felici e contenti”. Le mie sono
istruzioni per l’uso per quello che realmente la vita ci consegna nel
quotidiano; un po’come fa il bagnino con quello che sta per annegare: ti salva
la vita ma ti deve stordire con un pugno in volto. E’ un brutto metodo ma
almeno tornerai a festeggiare Natale, capo d’anno e le feste comandate insieme
alla tua famiglia. Ultimamente un amico mi ha detto:
“ Fatti un regalo: prova a sorridere ogni tanto, vedrai che
anche i tuoi racconti sorrideranno!”
Mentre sto percorrendo via Ansaldo in direzione di Piazza
Massena, decido di attraversare i giardini Melis. Debbo essere sincero: non ne
ho manco per l’anima
di passare in posti del genere dove giocano mocciosi e
requiescono in pace i vecchietti ma oggi, chissàperchè, nonostante il freddo,
ho voglia di farlo. Dopo qualche passo mi imbatto in 5 bambini la cui somma dei
loro anni fa 35. Li guardo come si osservano le cose di poco interesse e che
subito si dimenticano quindi continuo per la mia strada a testa bassa, come un
siluro verso la chiglia di una portaerei, ed è proprio in quel momento che sento
una vocina:
“ Signore, fai il girotondo con noi?”
Mi fermo di colpo pensando che un siluro non lo avrebbe mai
fatto.
“ Che hai detto?” – domando.
“ Il girotondo, signore, ci manca uno per farlo!” –risponde.
Lo squadro,anzi, lo attraverso.
“ E allora? - sbotto - non potete farlo in 5?”
“ No,no,no,no,no! -replica – se lo facciamo in 6 il cerchio
è più grande!”
Sento un demone che entra nel mio corpo come se stesse
indossando un vestito.
“ Ascolta, piccoletto, hai notato quanto sono alto io? Mi ci
vorrebbero delle braccia lunghe 2 metri per afferrare le vostre pinzette!” -
sibilo con sarcasmo.
Il bamboccio umano si fruga nelle tasche, tira fuori 2
cordini lunghi un metro ciascuno ed esordisce:
“ Tu tieni questo da una parte e noi dall’altra!”.
Mi accovaccio per piantargli il mio sguardo nel suo e dico:
“ Senti piccoletto,
mi spieghi che importanza può avere per voi, oggi, fare o non fare il
girotondo?”
Lui mi guarda. Non dice più nulla. Ma vedo l’umido nei suoi
occhi. Speriamo che non...OH NO! TI PREGO!TI PREGO! TI PREGO...NON PIANGERE!
Così mi guardo in giro, per accertarmi che nessuno mi scorga.
Anche uno scrittore fallito ha una reputazione.
“ OK,OK,OK,OK....FARO’ QUESTO GIROTONDO !”
Il nanetto come ha iniziato, finisce. Era tutta scena!
Se fosse alto almeno un metro in più, gli stamperei un
calcio nel sedere da spedirlo in Oregina. Poi tira fuori i cordini. Li afferra. Tutti si
danno la mano. Io agguanto i cordini. Si inizia a girare.
GIRO,
GIRO TONDOOOOOO…
Controllo che nessuno mi veda.
CASCA IL MONDOOOOOO…
Chissà perché mi rifiutano quello che scrivo. Non sanno loro
che sono alla fame? Ogni grande scrittore ha fatto la fame! Ma quando sai che
la fame la fanno gli altri
e tu hai la pancia piena fa un effetto un attimino diverso.
CASCA
LA TERRAAAAAA…
Se ne accorgeranno presto quei maledetti. Io sono uno
scrittore. Io fotografo la vita.
Loro, invece, non
fanno altro che aspettare gente come me per poter continuare ad ingrassare sulle
loro poltrone di pelle. E poi qualcuno ti dice che devi sorridere: ma per cosa
e soprattutto: perché?
TUTTI
GIU’ PER TERRAAAA!
I bambini sono tutti per terra e stanno ridendo. Non so perché
o per cosa.
Sento tirare i cordini. Dopo un po’ di resistenza tento di
accucciarmi ma perdo l’equilibrio e cado sul prato. Avverto l’erba fredda sul
collo. Ora hanno un buon motivo per ridere poiché sembro una tartaruga a pancia
all’aria: annaspo. Siamo tutti a terra. La gente intorno ci guarda e
sorride. Il sole filtra tra gli alberi. Socchiudo
gli occhi per reazione e la percezione di quelle risate si acuisce. Mi prendono
in giro.
Io, un vecchio, che fa il girotondo.
- Maledetti bambini! – penso,ma un sorriso già mi taglia la
faccia ed è troppo tardi: mi sono alzato insieme a loro per ricominciare.
Anche a sorridere.
Alva.
Un misto di Edgar Allan Poe e Hemingway...non tutti sanno apprezzare il grande Hal. Io lo ammiro per come scrive.
RispondiEliminaTutti giù per terra!!!! e la risata sboccia spontanea: tornare bambini ogni tanto può solo far bene!!!
RispondiEliminaNon è un Hal diverso... è il solito Hal, ma ha un sorriso che gli spunta sulle labbra e non può far male!!!!
Molto bella
Ogni tanto mi piace tornare... rileggere... e sorridere ancora!!
RispondiEliminaOggi ne avevo bisogno!!! Un abbraccio